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Libro

Murat Sen, Yusuf (Sirnak, 1968)

Islak Kent. Wet city

Edizione a cura dell'Autore,, 2018

non disponibile

Marini Studio Bibliografico (Roma, Italia)

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non disponibile

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2018
ISBN
9786056828102
Luogo di stampa
Istambul
Autore
Murat Sen, Yusuf (Sirnak, 1968)
Pagine
pp. 42 + 20 + 16 pages + 1 spread
Editori
Edizione a cura dell'Autore,
Edizione
Prima edizione di 500 esemplari (First Edition of 500 copies)
Soggetto
photography, photography: photobooks,
Descrizione
Rilegato (hardback)
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Prima edizione

Descrizione

Fotografie in bianco e nero stampate in Silver Print di Yusuf Murat Sen. Il libro è accompagnato da un uno spillato con testi di Ezgi Bakcai, I. Begum Kosemen, Insei Inal, Firat Arapoglu; una fanzine di 16 pagine cucita a mano con filo rosso (cm 12 x 9) e da un quartino sciolto ripiegato con fotografie in b/n. Testi in inglese e turco L'edizione completa comprende 500 esemplari + 100 in edizione speciale con box e stampa originale. Stampato su paper 200 gr. Silver ink coated special paper. 4to. pp. 42 + 20 + 16 pages + 1 spread. . Perfetto (Mint). . Prima edizione di 500 esemplari (First Edition of 500 copies). . "The artist photographs Istanbul as a city in progress, an enormous construction site in building growth, presenting the image of a city in which the past has vanished before a permanent present and future. Black and white images on plates with apparent processing marks (the path of the fluids is visible on many spots), perhaps in an attempt to make them look like material culture objects - carriers of memory, found during an excavation or in an old archive, are the final outcome of almost all of his works. At the same time, through the antithesis between image and material (quick construction development/slow photographic procedure), there is projected a gloomy, depressive reality, but also a city that has already started to sink". ( Theodore Markoglou / Curater of Thessaloniki Photobiennale).
"L'artista fotografa Istanbul come una città in divenire, un enorme cantiere in crescita edilizia, presentando l'immagine di una città in cui il passato è svanito davanti a un presente e un futuro permanenti. Immagini in bianco e nero su lastre con evidenti segni di lavorazione (il percorso dei fluidi è visibile in molti punti), forse nel tentativo di farli sembrare oggetti di cultura materiale - portatori di memoria, ritrovati durante uno scavo o in un vecchio archivio, sono il risultato finale di quasi tutte le sue opere. allo stesso tempo, attraverso l'antitesi tra immagine e materia (sviluppo costruttivo rapido/procedimento fotografico lento), si proietta una realtà cupa, depressiva, ma anche una città che ha già cominciato a sprofondare".