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Autographs

ORIANI Alfredo -

Lettera autografa firmata, indirizzata all’amico Floriano Del Secolo. Datata “Casola Valsenio 14/11/1902”.

140.00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italy)

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ORIANI Alfredo -
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Alfredo oriani-Floriano Del Secolo-Letteratura-Autografo

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Bifolio (mm 155×105) interamente manoscritto a inchiostro marrone, 45 righi oltre la data e la firma. Pieghe di maldestra archiviazione. Nella missiva Oriani accenna ai suoi prossimi libri in uscita, chiede al D. un’anticipazione del libro La Bicicletta e si lascia andare a considerazioni sul teatro citando la Compagnia Reinach e l’attore Ermete Zacconi. «Caro Floriano grazie della tua bontà: ecco per contentarti subito. Ti mando manoscritto il capitolo di Siena, nella terza parte del volume Bicicletta che Zanichelli pubblicherà a giorni. Stampalo se te ne pare degno […] Zanichelli esce con Bicicletta; fra un mese Sandron uscirà con Olocausto [illeggibile] un altro libro Oro Incenso e Mirra [che sarà pubblicato nel 1904, n.d.c] ho scritto altri due drammi dopo La Logica della vita [allestita] a Bologna questa estate dalla Compagnia Reinach. [Ermete] Zacconi mi ha scritto oggi chiedendomi per Torino il dramma in cinque atti La figlia di Gianni, degli altri egli stesso è spaventato eppure è indispensabile farsi fischiare per vincere finalmente la convenzione teatrale. Ebbene amico mio mi farò fischiare. Come vorrei vederti. Ti manderò i nuovi libri appena usciranno, io ho pochi lettori […] che leggendo possono diventare giudici […] Ho scritto, strano eh? due poesie, le vuoi?». Floriano Del Secolo strinse una forte amicizia con Alfredo Oriani, le cui opere e i cui atteggiamenti affascinavano il giovane Del Secolo «recensore appassionato e fazioso, biografo partecipe». [Cfr. Emma Giammattei, Il romanzo di Napoli: geografia e storia letteraria nei secoli XIX e XX, Napoli, Guida editori, 2003, p. 239]. Tenace e affettuoso fu l’impegno e la ricerca, fino alla morte dell’Oriani e negli anni seguenti, per diffonderne l’opera e toglierlo dal suo isolamento umano e intellettuale, come si deduce dal carteggio pubblicato dal D. stesso, Contributo alla biografia di Oriani (in Pegaso, II [1930], 11, pp. 385-404) e dalla Prefazione al volume Monotonie (Bologna 1925) dell’Opera omnia curata da B. Mussolini. Alfredo Oriani [Faenza, Ravenna 1852 – Casola Valsenio, Ravenna 1909] è stato uno scrittore, storico e poeta italiano. Per quanto discendesse da una famiglia privilegiata della piccola aristocrazia, ebbe un’infanzia difficile, priva di quegli affetti che rendono serena e felice la vita di un bimbo. Il ragazzo crebbe scontroso e solitario, e più tardi rivelò queste sue caratteristiche anche nelle proprie opere. Si recò a Roma per frequentare la facoltà di Legge. Da Roma passò a Bologna, a far pratica presso lo studio di un legale. Intanto la sua famiglia si era trasferita da Faenza a Casola, nella Valle del Senio, dove possedeva una casa, «Villa del Cardello». In questa dimora Oriani trascorse interamente la propria esistenza, un’esistenza amareggiata da continue delusioni per l’invincibile silenzio che la critica manteneva intorno alle sue pubblicazioni, spesso considerate oscene. Morì, in grande solitudine, il 18 ottobre 1909.<BR>Floriano Del Secolo [Melfi, 1877-Napoli, 1949]. Giornalista, politico, scrittore colto e raffinato. Allievo di Giosué Carducci a Bologna dove visse fino ai primi anni del ‘900. Si trasferì a Napoli dove insegnò lettere e filosofia e svolse un’intensa attività giornalistica. Nel 1918 fu chiamato a condividere la direzione del quotidiano meridionalista e progressista Il Mezzogiorno. Nel 1923 dovette lasciare la direzione e e fu radiato dall’Albo dal regime fascista. Sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Su indicazione di Benedetto Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluirono le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata – durante il regime fascista -dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale, fu sostituito prima da Corrado Alvaro [marzo-luglio 1947] e successivamente da Alberto Consiglio [1947-48]. Fu eletto senatore nel 1948 nelle liste del Fronte Democratico. La sua carriera politica fu breve, interrotta dalla sua scomparsa nel 1949. Del Secolo è ricordato per il suo impegno intellettuale e politico, nonché per il suo contributo al giornalismo e alla cultura italiana.
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