Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Autographs

BRACCO Roberto -

Lettera autografa firmata. Inviata al giornalista Floriano Del Secolo.

250.00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Author
BRACCO Roberto -

Description

Foglio manoscritto (mm 295×222) solo al recto, con inchiostro seppia, 20 righi oltre la firma, non datato. Interessante lettera con la quale comunica all’importante giornalista lucano l’invio del testo letto per la commemorazione del suo caro amico Francesco Paolo Tosti, nel trigesimo della scomparsa del compositore. Qualche piega d’archiviazione e tracce d’uso agli angoli, ma in buono stato di conservazione. Straordinaria lettera autografa di Roberto Bracco, indirizzata al giornalista Floriano Del Secolo, nella quale rievoca la commemorazione di Francesco Paolo Tosti, tenutasi a Roma il 12 gennaio 1917, nel trigesimo della scomparsa del celebre compositore abruzzese. «Caro Floriano, eccoti la pappardella con cui commemorai F.P. Tosti¹, a Roma, nella sala dell’Hotel Excelsior la sera del 12 gennaio 1917. (Bisogna ricordare la data. Eravamo in guerra da due anni). La quale pappardella non ha altro pregio che quello di far sapere alla generazione presente chi fu F.P. Tosti: non un Di Capua o un Gambardella come molti credono, chiamandolo “l’autore di A marechiare“, e non un musicista da essere celebrato tra le mura del Conservatorio di S. Pietro a Majella [a Napoli] come voleva l’amico [Carlo] Nazzaro […]». Infine chiede al D.S. di fargli sapere quando potrà «andare a correggere le bozze». Il documento è di particolare rilievo, non solo per la firma di Bracco, ma anche per i contenuti, che offrono una preziosa testimonianza sulla percezione di Tosti all’epoca. L’autore, infatti, difende la statura artistica di Tosti da facili accostamenti a figure come Eduardo Di Capua e Salvatore Gambardella, sottolineando la sua importanza oltre il repertorio della classica canzone napoletana. Bracco, scrittore, drammaturgo e intellettuale antifascista, fu più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura e figura centrale nella cultura italiana tra Ottocento e Novecento. La lettera è inoltre un’importante testimonianza dell’ambiente musicale e giornalistico partenopeo del primo Novecento, con riferimenti al Conservatorio di San Pietro a Majella e a Carlo Nazzaro, noto giornalista e critico musicale. Questo documento risulta di grande interesse non solo per i collezionisti di autografi di Bracco, ma anche per gli studiosi e appassionati della musica vocale italiana e della canzone napoletana d’arte, oltre che per chiunque voglia possedere un pezzo di storia legato a Francesco Paolo Tosti, autore di celebri romanze come ‘A vucchella e Marechiare. ¹ Qui la sintesi in inglese dell’intervento di Roberto Bracco, in ricordo di F. P. Tosti. (Roma, Hotel Excelsior, 12 gennaio 1917) in: The Musical Times – March 1, 1917. Resta nel sogno! Roberto Bracco nell’ottobre del 1916 scrisse per il compositore abruzzese Resta nel sogno! l’ultima composizione del Tosti, rimasta inedita per molti anni per volontà dello stesso [Cfr. Istituto Nazionale Tostiano – Ortona. My Memories. L’Archivio del compositore Francesco Paolo Tosti e della famiglia. Inventario a cura di Gianfranco Miscia p. 141 #9]. A proposito di Resta nel sogno! Roberto Bracco così racconta: «Diedi al professor Campana i versi dell’ultima romanza rimasta forse inedita, composta da Francesco Paolo Tosti. Erano versi miei e da lui m’erano stati chiesti a Roma, dicendomi: “Fammi, ti prego, dei versi per una Romanza alla Tosti”. Mi fece persino segnare le parole molto musicali che egli desiderava trovare nei versi. Lo accontentai. Mi scrisse che era soddisfattissimo e che ben presto sarebbe venuto a Napoli affinché io udissi la musica della sua voce (egli serbava ancora la sua armoniosa vocetta velata), ma non venne. Dopo pochi mesi morì». [Cfr. MariaPaola Meo – Francesco Paolo Tosti: L’ Italia ritrovata. In: Oltrecultura.it]. Nel fascicolo Piedigrotta Mario 1944, di notevole importanza per la pubblicazione del brano Tammurriata nera (Nicolardi/E.A. Mario), sono presenti due liriche di Roberto Bracco, Ultima serenata e Resta nel sogno (canzone-romanza) entrambe musicate da E.A. Mario, probabilmente un omaggio di M. a Roberto Bracco che scomparve l’anno precedente, il 20 aprile 1943. Roberto Bracco [Napoli 1861-Sorrento 1943] Giornalista, critico drammatico e d’arte, commediografo, scrittore. Fu amico intimo di alcuni dei maggiori esponenti dell’arte partenopea, tra i quali ricordiamo Gennaro Villani, Salvatore Di Giacomo, Achille Macchia, Francesco Cangiullo, Ferdinando Russo, Edoardo Scarfoglio… I suoi lavori teatrali furono interpretati da Eleonora Duse, da Emma e Irma Gramatica. Fu spesso implicato in episodi violenti in difesa dei deboli e della giustizia. Il fondo del suo carattere rimase sempre sentimentale e lo portò a un senso caldo di amicizia anche se soffrì di una spiccata suscettibilità, soprattutto, più tardi, nei riguardi della critica, procurandosi la fama di uomo ombroso. Molto conosciuto e apprezzato all’estero, venne più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. Dalla desecretazione degli atti emerge che le candidature furono per gli anni che vanno dal 1922 al 1926. Nel 1922 Karl August Hagberg, traduttore di alcuni lavori di Bracco, redasse una lunga e dettagliata relazione. A causa delle sue posizioni di pacifista e di intransigente antifascista il governo italiano pose il veto sul suo nome e dopo il 1926 non fu più candidato. Sottoscrisse, unico italiano insieme a Benedetto Croce, la Déclaration de l’indépendance de l’Esprit, proposta da Romain Rolland e pubblicata sul quotidiano socialista L’Humanité il 26 giugno 1919, appello ai “lavoratori dello Spirito” a ritrovare un’unione fraterna dopo cinque anni di odio e censura. Si presentò alle elezioni del 6 aprile 1924 nelle liste promosse da Giovanni Amendola ed eletto nella circoscrizione Campania alla Camera dei deputati. Fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto nel 1925 da Benedetto Croce. Fu dichiarato decaduto dalla carica di deputato, insieme agli altri aventiniani, nella seduta del 9 novembre 1926. Nello stesso mese, in seguito al fallito attentato a Mussolini del 31 ottobre, la casa di Roberto Bracco (come pure quelle di Benedetto Croce e Arturo Labriola) venne devastata dai fascisti e un suo lavoro inedito, La verità, dato alle fiamme e irrimediabilmente perduto. Qualche tempo dopo scampò ad un agguato. Fu uno dei pochi intellettuali italiani che coerentemente non scese a patti col regime. L’ostracismo nei suoi confronti, voluto personalmente da Mussolini, si manifestò in varie forme: l’editore Mondadori rinunciò a pubblicare le sue opere, i problemi economici dovuti all’allontanamento dai palcoscenici, il divieto di espatrio. «Il manganello e l’olio di ricino gli parvero strumenti troppo vili per una rivoluzione. (…) Non patteggiò. Disdegnò gli allettamenti dell’Accademia d’Italia». Ritiratosi a Sorrento, malato e accudito dalla giovane moglie Laura, si spense il 20 aprile 1943. Della sua morte fu dato scarsissimo rilievo sui giornali. Floriano Del Secolo [Melfi, 1877-Napoli, 1949]. Giornalista, politico, scrittore colto e raffinato. Allievo di Giosué Carducci a Bologna dove visse fino ai primi anni del ‘900. Si trasferì a Napoli dove insegnò lettere e filosofia e svolse un’intensa attività giornalistica. Nel 1918 fu chiamato a condividere la direzione del quotidiano meridionalista e progressista Il Mezzogiorno. Nel 1923 dovette lasciare la direzione e e fu radiato dall’Albo dal regime fascista. Sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Fu eletto senatore nel 1948 nelle liste del Fronte Democratico. Francesco Paolo Tosti [Ortona 1846 – Roma 1916] Musicista e compositore, studiò con Saverio Mercadante al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Cantante da camera e maestro di canto alle corti d’Italia e di Gran Bretagna. Raggiunse la celebrità con le sue numerose romanze, per canto e pianoforte: Vorrei morir, Non t’amo più, Aprile, Mattinata, Ideale, A Marechiare (versi di S. Di Giacomo). Compose anche Resta nel sogno! (versi di R. Bracco).
Logo Maremagnum en