Details
Place of printing
In Ferrara
Author
Bonarelli Guidubaldo.
Publishers
Per Vittorio Baldini Stampator Camerale
Keyword
TESTI ANTICHI E RARI, TESTI ANTICHI. XV° - XVIII° secolo, TESTI ANTICHI PER ARGOMENTO
Illustrator
Valesio Francesco
State of preservation
Fair
Description
Prima edizione. Cm.20x14,3. Pg.(8), 172, (2). Legatura ottocentesca in mz.pelle con piatti marmorizzati e titoli e fregi in oro al dorso. Vecchio restauro agli angoli inferiore delle prime carte. Frontespizio figurato a piena pagina con otto putti che contornano lo stemma del casato Bonarelli e quello dell'Accademia degli Intrepidi. Cinque incisioni, collocate all'inizio di ciascuno degli Atti in cui il testo è diviso, a illustrare scene e personaggi della favola. Cartigli e capilettera calcografici. Edizione originale dell'opera più conosciuta del diplomatico Guidobaldo Bonarelli della Rovere (Pesaro, 1563 – 1608) che fu al servizio dei Borromeo e degli Este. "Guidubaldo Bonarelli scrisse il dramma pastorale "Filli di Sciro" (pubblicata nel 1607 ma rappresentata a Ferrara quattro anni prima), un fortunato rifacimento della Leggenda di Florio e Biancofiore, che per la sua musicalità prelude al melodramma. La vicenda del dramma è intricata anche dall'accavallarsi di diverse trame amorose tra i pastori protagonisti; alla fine la vicenda si risolve grazie al meccanismo dell'agnizione. La trovata geniale della trama che colpì e suscitò molte polemiche tra i contemporanei di Bonarelli fu il personaggio della ninfa innamorata di due pastori, che a causa della sua incertezza meditava il suicidio. L'opera ebbe grande successo durante tutto il XVII secolo e fu tradotta in francese, inglese e olandese. Insieme all'"Aminta" di Torquato Tasso e al "Pastor Fido" di Giambattista Guarini fu considerata uno dei capolavori del genere" (da wikipedia). > Vinciana, 4025, "Questa favola pastorale, in cinque atti, è giudicata la migliore del sec.XVII: non le mancano né eleganza né musicalità di versi, né sapienza di costruzione scenica. Fu invece criticato dai contemporanei il caso psicologico della trama amorosa: Celia, una ninfa di Sciro, s'innamora con la stessa passione di due giovani che l'hanno salvata da un centauro che l'aveva rapita; perciò l'Autore dovette difendersi con i "Discorsi in difesa del doppio amore della sua Celia". Gamba, 1809, "Nell'anno medesimo 1607 questa favola si ristampò tre volte . Essa tiene il terzo luogo fra le pastorali più celebri, e le molte ristampe fattene anche fuori d'Italia comprovano la stima in che è salita". Graesse, I, 482-483. Allacci, 351. Brunet, I, 1088. Codice libreria 152296.