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Rare and modern books

Pona Francesco (1594-1655)

LA LUCERNA DI EURETA MISOSCOLO ACADEMICO FILARMONICO. IN QUESTA NUOVA EDIZIONE DA LUI ACCRESCIUTA E CORRETTA IN MOLTI LUOGHI. DEDICATA ALL'ILLUSTRISSIMO SIGNORE CONTE LEONARDO MARTINENGO PER IL SERENISSIMO DOMINIO VENETO GOVERNATOR DI VERONA. AGGIUNTOVI I

(dal colophon: Giacomo Sarcina), 1627

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Sacchi Sas Libreria Antiquaria (Firenze, Italy)

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Details

Year of publication
1627
Place of printing
Venezia
Author
Pona Francesco (1594-1655)
Publishers
(dal colophon: Giacomo Sarcina)
Keyword
LIBRI ALL'INDICE SEICENTINA LICENZIOSA
Languages
Italian

Description

In 8vo, mm.180x240h; pp.16 nn. + 199 + 40 + 36 + 13 + (1) + 4 + 8 nn., bella marca tipografica sul frontespizio, testatine, capolettera e finalini xilografici. I Discorsi sopra le morali d'Aristotele, le Rime, Della contraria forza di due belli occhi e l'Oratione funerale iniziano rispettivamente con proprio occhietto. Legatura in cartone grezzo coevo, un po’ allentata, dorso muto con piccola mancanza di ca. 1 cm. alla base, esemplare in barbe. Raro. Codice inv.1025489 L'opera è divisa in quattro sere nelle quali il personaggio autobiografico Eureta, uno studente dell'università di Padova, ascolta il racconto della sua lucerna, che contiene un'anima più volte reincarnata. La lucerna racconta storie provenienti da ogni tempo e luogo, e questo è il pretesto per poter mescolare generi e autori, imitando e citando, secondo la teoria di Marino per cui l'arte è un'imitazione dell'arte stessa. Nell'opera si passa dall'incarnazione in animali, all'incarnazione in uomini e donne, per passare poi a un filosofo aristotelico, a una cortigiana, a Cleopatra, a un personaggio della letteratura precedente, rileggendo in chiave nuova novelle del Boccaccio o delle raccolte precedenti. Altre novelle si basano sul fatto che la lucerna è stata venduta e arriva a Venezia, passando da una casa a un'altra, con spunti narrativi così esotici, erotici e dell'orrore. Il testo diventa così un grande insieme di materiale narrativo vario, con la possibilità di unire in un'unica opera generi e forme diverse. L'opera venne messa all'Indice nel 1627 e fu sconfessata dall'autore nel 1636, tanto che nel 1648 egli pubblicò una palinodia intitolata L'Antilucerna.
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