Details
Place of printing
Amstelodami
Author
Kircher Athanasius
Publishers
apud Joannem Janssonium à Waesberge & filios
Description
Folio (cm. 38,5), 2 Tomi legati in un volume; 10 cc.nn. (compreso frontespizio calcografico disegnato da Johann Paul Schor e inciso da Theodorus Matham e frontespizio tipografico con vignetta raffigurante l’allegoria della Sapienza con il motto ‘Sapiens dominabitur astrus’), 366 pp., 3 cc.nn.; 5 cc.nn. (compreso front. calcogr. disegnato da Crispin van de Passe e inciso da Anthonie Heers Sioertsma), 507(1) pp, 4 cc.nn. Con numerose illustrazioni n.t. e complessive 28 tavole f.t. Testo su due colonne. Legatura coeva olandese in pergamena con nervi e titolo oro su tassello in pelle (piccole mancanze) al ds. Doppie cornici con grandi fregi impressi a secco ai piatti. Alcuni fascicoli leggermente ossidati ma nel complesso esemplare di assoluta freschezza, ad ampi margini ed in ottimo stato di conservazione. Alcune copie hanno un ritratto dell’Autore, qui non presente. Dal punto di vista iconografico l’opera è illustrata da oltre 400 figure nel testo di cui 190 incisioni su rame e le restanti in xilografia, e da complessive 28 tavole f.t. (di cui 13 sono a doppia pagina), fra cui: 7 carte geografiche (l’Asia, l’Africa, le Americhe, il Mediterraneo, il mappamondo con le correnti marine, ecc.), raffigurazioni del sole, della luna, di vulcani, del Vesuvio, dell’Etna, 2 tavole per comporre le volvelles di p. 165 e p. 167 (nel primo volume), 7 tavole sinottiche (1 ripetuta).Terza edizione (la prima e' del 1665) di questa celebre opera del gesuita tedesco Athanasius Kircher (Fulda 1601-Roma 1680) consacrata alla terra ed alle scienze che la riguardano. Divisa in dodici libri tratta di geologia, idrografia, meteorologia, vulcanologia, storia naturale, alchimia, fossili, metallurgia. Circa tre secoli prima di Jules Verne, l’Autore ci trasporta in un sorprendente viaggio al centro della Terra. Racconta, tra l’altro, il suo soggiorno in Sicilia nel 1637-1638 e quindi le sue impressioni sulle eruzioni dell’Etna e dello Stramboli di cui fu testimone oculare.Così si espresse Umberto Eco (’Athanasius Kircher e il suo teatro di natura ed arte, Roma 2009): ‘In fondo quello che dobbiamo a Kircher è l’idea che sulla scienza e sulla tecnica si possa sognare. Cosa che ciascuno scienziato sa, salvo che oltre un certo limite si trattiene, e cosa che sa ciascun autore di fantascienza, salvo che si pone per progetto di andare al di là del limite. Anche qui Kircher viaggia a metà strada, tra la preoccupazione di esattezza dello scienziato (oltre la quale cerca però sempre di andare) e la fantasia del narratore di fantascienza (che però cerca sempre di limitare con il richiamo alla possibilità di un qualche esperimento)’.Cfr. Bibl. Magica Casanatense, n. 687; Caillet II, 363; Dorbon-Ainè, 2387; Duveen, 322; Ferguson I, 467.