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Rare and modern books

Dien Charles

Atlas du zodiaque

Bachelier, 1841

500.00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italy)

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Details

Year of publication
1841
Place of printing
Parigi
Author
Dien Charles
Publishers
Bachelier

Description

In 4° grande (mm 300x230); pagg, 7 con 16 tavole in rame su carta forte, di cui 4 numerate, poi numeri romani da I-X, 1 non num., 1 ripiegata doppia staccata dalla legatura alla fine del tomo, ripiegata più volte, che mostra tutta la volta celeste occultata dalla luna. Legatura in cartone muto coevo, carta decorata al dorso. Le carte celesti sono su doppia pagina. Bell'esemplare con tracce d'uso agli spigoli, tracce di sporco superficiale ai piatti, ex libris al contropiatto ant.<BR>Comprendere e rappresentare i segreti del cosmo è un traguardo a cui l'uomo aspira sin dai tempi più remoti e gli atlanti celesti, già dal XVI secolo, epoca in cui inizia l'età d'oro della cartografia celeste, rappresentano capolavori dell'ingegno umano, realizzati con grande fascino dove arte e conoscenze scientifiche si sono fusi in maniera eccezionale; ovviamente negli atlanti si inseriscono retaggi religioso-culturali, nelle interpretazioni più o meno fantasiose dei fenomeni celesti e alla evoluzione della conoscenza dell'universo. Nell'Ottocento furono costruiti telescopi ottici, molto più efficienti di quei cannocchiali galileiani del '600, e furono realizzate nuove scoperte, tra le quali gli asteroidi e il pianeta Nettuno. Con l'invenzione del telescopio l'uomo è riuscito ad indagare più a fondo sulle dinamiche celesti, aprendo finalmente una finestra sull'universo e le sue regole. <BR>Questo atlante è stato destinato a facilitare la ricerca e l'osservazione di comete, nebulose e pianeti al telescopio; il formato delle tavole, più grande rispetto agli atlanti precedenti, rendeva più facile la fruizione della posizione delle stelle dell'anno 1860, come citato a pag. 6; la proiezione adottata degli astri è quella sferica è stata preferita a quella rettilinea dell'atlante di Harding. Non vi sono più figure antropomorfe e di animali nella volta celeste, ma sono raffigurate le posizioni delle stelle secondo gradi e scale scientifiche. A fianco di ogni incisione ognuna corrispondente ad un segno zodiacale troviamo al margine la legenda. <BR>Si tratta di uno dei primi atlanti celesti francesi dopo quello del '700 di Flamsteed edito da Fortin. <BR>Charles Dien fu ingegnere, meccanico di globi e sfere celesti; si interessò di cartografia e astronomia.<BR>Ancora oggi a distanza di secoli dalla loro realizzazione, queste carte sono capaci di trasmetterci lo straordinario messaggio per il quale sono state concepite.
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