Biglietto autografo manoscritto contenente un divertente messaggio, parzialmente in latino maccheronico, di pugno di Giacomo Puccini.

Biglietto in formato orizzontale cm.9x11,5, indirizzato dal Maestro ad anonimo destinatario, privo di data. Fitta compilazione al recto e al verso, ciascuna su 13 righe. "Carissimo dottore, Mi dolse quasi non averti rinvenuto nella cittade dei buccellati. Vidi il rampollo mio custodito et allevato sicut regule, buoni costumi et salute molta. Grazie rendoti o Eriprando dux Guglianensis etc. etc. Verso le calende di Lu[g]lio siederò ver Lucca per irmene alla Tordellago. Mio primo pensamento sarìa e dicerto sarà di venirti a rendere multiple grazie et auguri di lunga etade a te et alla nobile donna Hemma preclara per virtù / et beltade, atque adorna di vezzi e di extra comune ingegno. A te affido ancora per pauci dies il rampollo donatomi da Dio con molto piacere anzi che no, e che il prefato dio tenga sotto la salvaguardia della sua benedizione, come pure accolga te o Eriprando, e tutti i tuoi figli, sotto il baldacchino della sua santa protetione et in questa vita (che al più estremo vi sia conservata) e nell'altra (il più tardi possibile). Amen. Giacobus Puccinis". Lievi sbiaditure di inchiostro alle ultime parole. Divertente, scherzosa missiva in puro stile giocoso pucciniano. Destinatario è l'amico lucchese Eriprando Pieri, con cui evidentemente intercorreva una affettuosa confidenza. Il nome di Pieri compare citato in altre tre lettere di Puccini indicizzate nell'Epistolario Pucciniano del "Centro Studi Giacomo Puccini" di Lucca: una del 9 settembre 1887 inviata da Caprino Bergamasco alla sorella Ramelde ed al cognato Raffaello Franceschini; e due ad Alfredo Caselli del 23 settembre 1891 e del 13 dicembre 1894. Codice libreria 162526.