Campagne de Monseigneur Dauphin

2 parti autonomamente numerate in un vol. in-12° (150x83mm), pp. (4), 200; 84 di 'Recueil de divers ouvrages faits a la gloire de Monsiegneur le Dauphin sur la prise de Philisbourg'; legatura coeva p. pelle marrone con titolo, gigli di Francia e decori in oro su dorso a nervetti. Fregio tipografico inciso al frontespizio, testatine e capilettera ornati in xilografia. Rinforzi alle cerniere e qualche fioritura lieve. Buon esemplare. Unica edizione, rara e impressa in forma anonima (ma ne fu autore il Donneau de Visé), di quest'opera storica sostanzialmente celebrativa della figura del Delfino di Francia, ossia 'le Grand Dauphin', Luigi di Borbone (Fontainebleau, 1661-Meudon, 1711), figlio di Luigi XIV e di Maria Teresa d'Asburgo, sposo di Maria Anna di Baviera Wittelsbach. Anche se il 'Grand Dauphin' non ebbe mai un ruolo significativo nella politica francese e non assurse mai al trono (premorì infatti a suo padre), egli prese però parte a diversi fatti d'armi, tra cui l'assedio di Philisbourg (Philippsburg, già Udenheim) del 1676, documentato nel presente volume, fornente anche una descrizione della disposizione delle brigate e dei reggimenti che presero parte allo scontro. Fra i versi encomiastici presenti nella seconda parte dell'opera, scritti da vari autori, figura anche un componimento di La Fontaine, 'Balade sur le Nom de hardy donné par les Soldats à Monsiegneur le Dauphin' (pp. 27-29). Il Donneau de Visé (Parigi, 1638-ivi, 1710) fu autore teatrale (talora in collaborazione con Thomas Corneille), pubblicista e 'historiographe du Roi', nonché sostenitore dei 'moderni' nella celebre 'querelle des anciens et des modernes' e fiero critico di Molière, che accusò di oscenità e amoralità per la commedia 'L'École des femmes'. Nel 1672 egli fu il fondatore de 'Le Mercure Galant', destinato a divenire in breve l'incontestato arbitro del gusto letterario nella Francia del tempo. Barbier, I, 485.