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Rare and modern books

Marcello Sèstito

Corpo e architettura o de humani fabrica

Rubbettino, 2017

47.50 € 50.00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italy)

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Details

Year of publication
2017
ISBN
9788849852110
Author
Marcello Sèstito
Pages
359
Series
Varia
Publishers
Rubbettino
Size
322×244×25
Keyword
Architettura, Uomo, Teoria dell’architettura
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

Entro l'architettura il corpo ha assunto, via via nei secoli, comportamenti sempre più distinti, da quello meccanizzato a quello assente, da quello mistico, a quello materiale. Su di esso, l'architettura seguendo precise ideologie di comportamento, ha innalzato le sue mura possenti come castelli, o trasparenti come serre, avvolgenti come chiese, claustrofobiche come carceri oscure piranesiane. Il corpo è stato libero di muoversi entro la cosa architettonica o costretto in essa come recluso. Il libro indaga del corpo alcune tematiche che hanno coinvolto nello specifico l'architettura o altre arti in genere tentando, fin dove possibile, di tracciare un suo possibile destino epocale. I saggi, scritti in diversi periodi e qui riorganizzati tracciano, almeno per l'autore, una fisionomia, forse inconsueta, del corpo-architettonico, lavorando su tale simbiosi, in un corpo a corpo quasi con ossessione. In un possibile futuro in cui l'oltre-umano diverrà una realtà, forse per pochi ricchi che commerceranno organi e intelligenze artificiali, un'architettura che insisterà nostalgicamente sul mito di una natura incorrotta e incontaminata diverrà solo un baluardo di resistenza. Vivremo tutti in ecosistemi artificiali, sopravviveremo in provette oppure in brandelli di pelle, cellule isolate si cloneranno in futuro abbandonando il mito animale della sopravvivenza della specie, relegata a computers potentissimi capaci di programmare l'esistenza di un nostro futuro subatomico. Il post-umano si sta traducendo in non-umano. L'identità dell'uomo è, ormai, irrimediabilmente infranta. Gli "umani aumentati" si moltiplicheranno soprattutto in ambito militare. E l'esternazione degli organi florenskijana, sembra aver subito un'inversione. L'architettura essendo già protesi umana non può ulteriormente protesizzarsi, pena la tautologia. L'uomo non avrà più bisogno di esternare se stesso negli strumenti o nelle tecnologie avendo già in sé tutto ciò che gli occorre, essendo persino estraneo di sé, come vorrebbe Nancy, o già antiquato, come suggerisce Gunther Anders, ma in tale presunta autosufficienza si nasconde il limite e l'illimite dell'umano, o ciò che ne rimane.
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