Prima edizione.Ottimo esemplare (abile restauro all’angolo bianco esterno lontano dal testo), molto fresco. Provenienza nobiliare, come attesta la corona aragonese alla legatura e il monogramma coronato, tracciato in inchiostro nero, alla testa del frontespizio.Cremona, In casa dell’istesso auttore [al colophon] In Casa dell’Autore per Hippolito Tromba e Hercoliano Bartoli], 1585, in folio (mm 410x 265), legatura alle armi in piena pelle, stemmi della Corona d’Aragona ai piatti, inquadrati in cornice a doppio filetto con greche a secco, dorso a cinque nervi con fregi e titoli oro, tagli spruzzati, pp. [8], 1-88, I-LXXVIII, [2] «Tavola dei Castelli»], 88-119, [1] «Ai Lettori», [26] «Tavola delle Cose più Notabili» ed errata; Frontespizio illustrato, al verso ritratto di Filippo II, e, sottostante, 55 stemmi nobiliari. Grandi capilettera splendidamente incisi, molti ritratti nel testo dei personaggi descritti; alla fine del Libro Terzo: c. [1] più volte ripiegata, con la grande pianta di Cremona del prima stato con la data del 1582; c. [1] ripiegata con «La forma esteriore della famosa torre di Cremona» e «La pianta della istessa torre»; c. [1] con applicate le incisioni della «Forma esteriore del Battistero di Cremona» e «La pianta del Battistero»; c. [1] ripiegata con «La forma esteriore del Domo di Cremona»; c. [1] ripiegata con incisione a doppia pagina con la «Discrittione dil contado terrritorio et diocesi di Cremona con suoi confini». Prima edizione, Prima Tiratura. Ottimo esemplare (abile restauro all’angolo bianco esterno lontano dal testo), molto fresco. Provenienza nobiliare, come attesta la corona aragonese alla legatura e il monogramma coronato, tracciato in inchiostro nero, alla testa del frontespizio.€ 11.300 Prima edizione e prima stampa (l’Indirizzo ai Consiglieri è composto da 63 righe - nelle stampe successive ridotte a 55) - e si fa cenno al quinto volume, mai però pubblicato, che avrebbe dovuto contenere la descrizione di Chiese, Castelli ecc, ed il secondo ritratto di Filippo II a carta O4 verso non ha il cappello, inserito invece nelle stampe successive) della celebre «Cremona fedelissima città et nobilissima colonia de Romani», tra i più notevoli libri illustrati del tardo Cinquecento. L’opera, articolata in quattro libri, ripercorre cronologicamente la storia della città, dalla sua fondazione romana fino al 1585. Un quinto libro, annunciato dall’autore, non venne mai pubblicato. Il volume è impreziosito, nella quarta parte, da 33 bellissimi ritratti in medaglione raffiguranti cittadini illustri di Cremona, nonché duchi e duchesse di Milano, incisi da Agostino Carracci. Il frontespizio, il ritratto di Filippo II, l’allegoria di Cremona e l’immagine del Carroccio si devono invece all’abilissima mano di Antonio Campo. Ulteriore elemento di pregio, su ogni pagina il testo è accolto all’interno di un’elegante cornice tipografica. Un’ultima curiosità affascinante: a p. 104, sotto al ritratto di Massimiano figlio di Lodovico, si legge la nota «È cavata questa effigie da un quadro à oglio, di mano di Leonardo Vinci, in casa di Francesco Melcio gentil’huomo Milanese». Il quadro citato risulta oggi perduto, ed è questa dunque l’unica testimonianza superstite dell’opera di Leonardo da Vinci. Solo 2 copie in OPAC.Bibl.: Cicognara 3977; Adams C 489.