Details
Place of printing
Basileae
Author
Giraldi Lilio Gregorio
Publishers
Johann Bebel apud Mich. Ising. [Isengrin]
Keyword
Tanatologia e riti funebri, Cinquecentine svizzere, Prime edizioni
State of preservation
Good
Description
2 opere in un vol. in-8° antico (160x98mm), pp. (14), 80; (24), 140, (6) [2 cc. bianche e una carta di occhietto dell'operetta linguistica del Calcagnini], 141-177; legatura settecentesca p. pergamena rigida con titolo in oro su tassello al dorso. Tagli rossi. Impresa tipografica al titolo (replicata al colophon) con una palma tra i cui rami è infissa una trave, il tutto entro uno scudo. Sparse gore, bruniture e diffusi lavori di tarlo alla legatura e al testo della prima opera talora toccanti il testo; lievemente rifilato. Discreto stato. Prima edizione di entrambe queste due opere dell'umanista e poligrafo ferrarese. Il 'De Sepulchris' è una dissertazione sui sepolcri e i riti funerari nelle varie epoche; la 'Vita Erculis' è un'esposizione della vita del mitologico Ercole. Scrive Simona Foà nel Dizionario Biografico degli Italiani (LVI, 2001): 'La Vita Erculis. è un'opera compilativa, in cui il Giraldi ha raccolto e ordinato criticamente i riferimenti presenti all'interno delle letterature classiche alla figura di Ercole (in filigrana è palese l'esaltazione della figura di Ercole II d'Este, protettore del Giraldi). Se queste prime due opere avevano al centro degli interessi del G. alcune figure mitologiche, i lavori successivi avranno un respiro più ampio, arrivando a trattare, dapprima in forma tematica, quindi in forma via via sempre più ampia aspetti diversi della cultura greco-romana. A Basilea, presso il tipografo Michael Isengrin uscirono, rispettivamente nel 1539, 1540 e 1541 i trattati De sepulchris et vario sepeliendi ritu, dedicato al tedesco Carlo Miethziert; De re nautica, dedicato a Ercole d'Este, ma con lettera finale a Giovan Francesco Pico (nella quale si ricorda che l'opera fu terminata nell'aprile 1533, pochi mesi prima della morte del Pico e della conseguente cacciata del G. da Mirandola), e De annis et mensibus caeterisque temporum partibus
dissertatio facilis et expedita una cum calendario Romano et Graeco, opera che per la sua autorevolezza fu usata anche nel corso della riforma gregoriana del calendario.'. . Seguono altre due operette del Giraldi, 'Musis Syntagma' et 'Epitahalamia in nuptias Ioann. Sinapius et Franciscae Bucyroniae', celebrazione degli sponsali dell'umanista tedesco Johannes Sinapius (1505-1560), che si trovava allora a Ferrara al servizio della corte di Ercole II e di Renata di Francia, e di Françoise de Boussiron, dama di compagnia della figlia di Renata (Cf. John L. Flood e David J. Shaw, Johannes Sinapius (1505-1560), hellenist and physicien in Germany and Italy, Genève, Droz, 1997). La successiva operetta, dovuta non al Giraldi ma a un altro insigne umanista ferrarese, Celio Calcagnini, è una replica a un dialogo di Luciano. Brunet, II, 1839. Graesse, III, 190. Adams, G-721 e G-724. STC German, p. 361.