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Stamperia Reale
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In folio (mm 446x305). Occhiello, pp. 263, (1), con un ritratto di Leonardo all'antiporta in sanguigna e 6 splendide tavv. f.t., alcune tirate in sanguigna, tratte da disegni leonardeschi ed inc. in rame da G. Benaglia e G. Longhi, Francesco Rosaspina, ad ampi margini e parzialmente in barbe; pagg. 8 bianche. Mezzo marocchino rosso dell'inizio del XX secolo, titoli in oro al dorso con cinque nervi. Copia ad ampi margini di questa celebre edizione originale illustrata di argomento leonardesco. Opera fondamentale sulla storiografia di Leonardo e della sua arte, che analizza con rigore e completezza il celebre affresco milanese. Artista poliedrico e raffinato collezionista, Giuseppe Bossi (1777-1815), dopo aver realizzato una replica del Cenacolo per Eugène de Beauharnais, redasse questa monumentale opera, documentando ogni aspetto del dipinto e registrando con precisione gli interventi di restauro subiti nel tempo. Il libro divenne un'opera di riferimento per i viaggiatori europei, contribuendo a rendere la visita al Cenacolo una tappa imprescindibile del Grand Tour tanto che sia Stendhal che Goethe ne possedevano una copia. Quest'opera è frutto di lunghi studi che il Bossi fece sul Cenacolo, quando il Vicerè d'Italia Eugenio Beauharnais di gli commise di eseguirne una copia. Opera certamente importante anche dal lato bibliografico per la vasta menzione degli autori che hanno trattato l'argomento a partire dal Pacioli. Esemplare molto bello, ben conservato, su carta distinta con marca d'acqua. Ottimo esemplare (piccola macchia al margine inferiore delle prime due carte, sporadiche fioriture).<BR>Opera fondamentale sulla storiografia di Leonardo e della sua arte, che analizza con rigore e completezza il celebre affresco milanese. Artista poliedrico e raffinato collezionista, Giuseppe Bossi (1777-1815), dopo aver realizzato una replica del Cenacolo per Eugène de Beauharnais, redasse questa monumentale opera, documentando ogni aspetto del dipinto e registrando con precisione gli interventi di restauro subiti nel tempo. Il libro divenne un'opera di riferimento per i viaggiatori europei, contribuendo a rendere la visita al Cenacolo una tappa imprescindibile del Grand Tour tanto che sia Stendhal che Goethe ne possedevano una copia. Opera certamente importante anche dal lato bibliografico per la vasta menzione degli autori che hanno trattato l'argomento a partire dal Pacioli. Esemplare molto bello, ben conservato, su carta distinta con marca d'acqua, con piccola macchia al margine inferiore delle prime due carte, sporadiche fioriture<BR>Cfr. Predari, p. 426; Brunet, I, 1129; Cicognara, 3373; Parenti "Rarità bibliografiche dell'800", IV, 289/290; Cat. Hoepli, 1192: "monumento mirabile di erudizione e di critica". <BR><BR>