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Rare and modern books

Spontone Ciro

Dodici libri del Governo di Stato

Gio. Battista Pigozzo & Andrea De' Rossi, 1600

1600.00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italy)

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Details

Year of publication
1600
Place of printing
Verona
Author
Spontone Ciro
Publishers
Gio. Battista Pigozzo & Andrea De' Rossi

Description

In quarto (mm 203x147); pagg. (48), 389, (3). Pergamena molle coeva con unghie, titolo manoscritto al dorso. Marca editoriale al frontespizio e al colophon, iniziali incise in xilografia. <BR>Prima edizione, seconda tiratura con il frontespizio che riporta la data aggiornata 1600 invece di 1599 (entrambe le tirature riportano il medesimo colophon indicante il tipografo veronese Tamo e la data 1600 per cui sicuramente fu stampato un frontespizio precedentemente alla pubblicazione effettiva del volume) Questo raro trattato di scienza politica fu indirizzato ai "principi più potenti", in affascinante parallelo a Il Principe di Machiavelli, pubblicato 60 anni prima ed è apertamente critico nei confronti delle idee di Machiavelli. Contiene alcuni degli attacchi più irriverenti al famoso teorico fiorentino, spesso citati dagli studiosi del primo antimachiavellismo. Gli insegnamenti Machiavelliani risultano, in quest'opera, tutti nel segno dell'empietà e di un cinismo senza speranze, di indifferenza al dettato dell'etica e ai precetti della religione cristiana, di un materialismo e di un ateismo manifesti, così che rendono il segretario fiorentino un personaggio sinistro e maledetto sino a farlo diventare l'oggetto di condanne senza appello.<BR>Spontone fu studioso delle opere di Machiavelli e soprattutto del Principe, i Discorsi furono tra le fonti principali del suo precedente trattato filosofico sulle virtù del governante ideale (La Corona del Principe, 1590), anche se mai apertamente riconosciuto come tale; in quell'opera il nome di Machiavelli compare solo una volta, citato con disapprovazione ma senza invettive. Nei Dodici libri del governo di stato, Spontone adotta un approccio più severo e teoricamente strutturato alla scienza dello Stato; ad ampio respiro illustra le prerogative dei principi, dei ministeri, degli organi legislativi, dell'esecutivo e delle istituzioni di polizia, istruendo su come preservare la pace ed esaminando le cause e le conseguenze della guerra. <BR>All'inizio del trattato troviamo 10 pagg. non numerate con l'idea del Principato, uno schema approfondito, dove si esplicano tutti i concetti con gli attori chiave dello statecraft trattati e le relazione che intercorrono tra loro.<BR>Nel primo capitolo, Spontone dedica diverse sezioni alla confutazione esplicita delle teorie di Machiavelli, affermando con forza la superiorità della Chiesa di Roma sullo Stato: la Chiesa è depositaria di tutti i poteri, compreso quello politico, che poi trasferisce alle autorità temporali. In queste pagine, Machiavelli viene etichettato come "malvagio", "invasato", "empio", "scismatico", "vipera" e "ululante, con le fauci di Lucifero". Diplomatico e storico bolognese, Ciro Spontone (1552-1610) divenne un profondo conoscitore delle complesse dinamiche della vita di corte lavorando come segretario di una lunga lista di leaders dell'Italia settentrionale, tra cui l'arcivescovo di Ravenna, il vescovo di Policastro, il duca di Nemours, il marchese di Sassuolo e Castiglione. Nel 1599, anno di pubblicazione della presente opera, Spontone era al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova, con il quale prese poi parte alla guerra d'Ungheria contro i Turchi. Ben rappresentata a livello istituzionale, quest'opera è scarsa in commercio, con solo due copie registrate in asta. <BR>Bell'esemplare, saltuarie bruniture a talune pagine e foxing per lo più marginale al contenuto, piccoli difetti, lieve alone discontinuo al margine inferiore delle ultime carte ed alla sguardia posteriore, altrimenti generalmente pulito e nitido. Lieve tracce di sporco superficiale alla pergamena. <BR>EDIT 16 CNCE 34740. <BR><BR>Prima edizione di questo raro trattato italiano di scienza politica. <BR>Indirizzato ai "principi più potenti", è un affascinante parallelismo con Il Principe di Machiavelli, pubblicato 60 anni prima; quest'opera è apertamente critica nei confronti delle idee di Machiavelli. Contiene alcuni degli attacchi più irriverenti al famoso teorico fiorentino, spesso citati dagli studiosi del primo antimachiavellismo. Spontone conosceva bene le opere di Machiavelli. Il Principe e i Discorsi furono tra le fonti principali del suo precedente trattato filosofico sulle virtù del governante ideale (La Corona del Principe, 1590), anche se mai apertamente riconosciuto come tale; in quell'opera il nome di Machiavelli compare solo una volta, citato con disapprovazione ma senza invettive. Nei Dodici libri del governo di stato, Spontone adotta un approccio più severo e teoricamente strutturato alla scienza dello Stato, illustrando le prerogative dei principi, dei ministeri, degli organi legislativi, dell'esecutivo e delle istituzioni di polizia, istruendo su come preservare la pace ed esaminando le cause e le conseguenze della guerra. <BR>All'inizio del trattato si trova una tavola di grande impatto tipografico, che si estende su cinque fogli, e che rappresenta i concetti e gli attori chiave della statualità e le relazioni tra di essi. Nel primo capitolo, Spontone dedica diverse sezioni alla confutazione esplicita delle teorie di Machiavelli, affermando con forza la superiorità della Chiesa di Roma sullo Stato: la Chiesa è depositaria di tutti i poteri, compreso quello politico, che poi trasferisce alle autorità temporali. In queste pagine, Machiavelli viene etichettato come "malvagio", "invasato", "empio", "scismatico", "vipera" e "ululante, con le fauci di Lucifero". Diplomatico e storico bolognese, Ciro Spontone (1552-1610) divenne un profondo conoscitore delle complesse dinamiche della vita di corte lavorando come segretario di una lunga lista di leader dell'Italia settentrionale, tra cui l'arcivescovo di Ravenna, il vescovo di Policastro, il duca di Nemours, il marchese di Sassuolo e Castiglione. Nel 1599, anno di pubblicazione della presente opera, Spontone era al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova, con il quale prese poi parte alla guerra d'Ungheria contro i Turchi. Ben rappresentata a livello istituzionale, quest'opera è scarsa in commercio, con solo due copie registrate in asta. La presente copia ha una bella provenienza spagnola, proveniente dall'ampia biblioteca del Collegio dei Gesuiti di Alcalá de Henares, vicino a Madrid, con un ex libris manoscritto della fine del XVII secolo sul frontespizio, datato successivamente 1705. <BR>
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