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Libri antichi e moderni

Giulio Guidorizzi

Enea, Lo Straniero. Le Origini Di Roma Giulio Guidorizzi Einaudi 2020

Einaudi, 2020

14.00 €

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(Trebaseleghe, Italy)

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Dettagli

Year of publication
2020
ISBN
9788806235611
Author
Giulio Guidorizzi
Publishers
Einaudi
Condition
New

Descrizione

Dettagli Libro<br><br>Sku: PZZLB58968<br>ISBN: 9788806235611<br>Titolo: Enea, Lo Straniero. Le Origini Di Roma<br>Autore: Giulio Guidorizzi<br>Editore: Einaudi<br>Anno: 2020<br>Pagine: 192<br>Formato: Brossura<br><br>La storia di Enea è la storia di un lungo viaggio attraverso il Mediterraneo e della dolorosa sorte che tocca a chi scappa dalle avversità e dagli orrori. È la storia senza tempo di un eroe che dopo tanto peregrinare trova una nuova terra da poter chiamare casa. È la storia delle radici di Roma e delle nostre.<br>Enea in questi tempi lo definiremmo un migrante, un profugo. Come molti che oggi raggiungono le coste europee scappa da una guerra, quella di Troia, costretto a lasciarsi alle spalle la propria casa e la donna che ama, portandosi in spalle il vecchio padre Anchise e tenendo per mano il figlio Ascanio. Insieme ad altri uomini e donne, che come lui hanno perso quasi tutto, si mette in mare senza una meta, senza un porto sicuro a cui approdare, con la sola certezza di dover fuggire per sopravvivere. Da quel momento per lui inizia un'esistenza da straniero. Accolto a Cartagine dalla regina Didone, malgrado il sentimento che li unisce è costretto ad abbandonarla per seguire il suo destino. Giulio Guidorizzi si immerge nei versi di Virgilio e interpretandoli, con lo sguardo attento del classicista, li trasforma in un grande saggio dal respiro narrativo rinnovandone la forza senza tempo.<br>I Romani sapevano di discendere da un advena, uno che viene da fuori, accompagnato da fuggiaschi che avevano attraversato il mare rischiando mille volte di morire e scomparire nelle acque. L'impero romano, – scrisse Seneca, – ha come fondatore un esule, un profugo che aveva perso la patria e si portava dietro un pugno di superstiti alla ricerca di una terra lontana. Farai fatica a trovare ancora una terra abitata dagli indigeni: tutto è il risultato di commistioni e di innesti,. I Greci al contrario pensavano di essere nati dalla terra, come un albero. Gli Ateniesi si vantavano di essere autoctoni: il loro primo re, Cecrope, era sbucato dal suolo come un serpente e per questo aveva la parte inferiore del corpo coperta di scaglie. Noi siamo stati sempre qui, – dicevano, – la nostra gente è nata da questa terra, possiamo accogliere i supplici e gli stranieri, anzi è la nostra legge a imporlo, ma i veri Ateniesi saremo sempre noi, i figli del serpente ,. I Romani non pensavano cosí. Il loro eroe fondatore veniva da una terra lontana, ma arrivando non trovò il deserto: solo uomini selvatici e primitivi. Eppure non li volle come schiavi ma come compagni.<br>
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