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Rare and modern books

Petacco Arrigo

Faccetta nera. L'illusione coloniale italiana (1882-1947).

Utet 2018,

17.00 €

Pali s.r.l. Libreria

(Roma, Italy)

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Details

Author
Petacco Arrigo
Publishers
Utet 2018
Keyword
Storia History Histoire
Cover description
Come Nuovo
Binding description
H
Dust jacket
Yes
State of preservation
As New
Binding
Hardcover
Inscribed
No
First edition
No

Description

8vo, ril. ed. sovracop. pp.250. ´Se per il resto del mondo l'Abissinia era soltanto una curiosit‡ enigmisticaª, scrive Arrigo Petacco, ´per gli italiani aveva una collocazione di rilievo nell'immaginario collettivo. Tutti sapevano come e dove trovarla sulla carta geografica, e bastava nominarla per evocare luoghi fiabeschi, sentimenti intrisi di malinconia e desideri inespressi.ª Anche per questo motivo, nei primi mesi del 1935, moltissimi giovani accolsero con entusiasmo la mobilitazione delle nostre forze armate per la guerra contro l'ultimo stato africano indipendente, che nessuno chiamava ancora Etiopia: in 50000 si arruolarono volontari. I nomi esotici di Asmara, MacallÈ, Addis Abeba promettevano un futuro avventuroso, e la radio, i giornali, i cinema, perfino i pacchetti di sigarette traboccavano di messaggi di propaganda. Faccetta nera, canzone popolare divenuta involontariamente inno di regime, Ë la colonna sonora di un'epoca: una marcetta che canta il colonialismo come liberazione di popoli schiavi e allude all'unione tra italiani e abissine, in un misto di goliardia e ingenuo paternalismo che ben presto lasciÚ il posto al razzismo scientifico e alla brutalit‡ della guerra. Eppure, la storia dell'illusione coloniale italiana non coincide e non comincia con il fascismo: matura molto prima, nei progetti della neonata Italia unita, che rivendica il suo ´posto al soleª al pari delle altre nazioni europee. » una storia contraddittoria e ricca di suggestioni. Petacco ce la racconta per intero, dalle prime manovre strategiche negli anni ottanta dell'Ottocento alla resa finale di Amedeo d'Aosta nel novembre 1941. Nel suo racconto ritroviamo gli episodi e i personaggi cruciali: l'incidente di Dogali e la disfatta di Adua; il negus vincitore, Menelik, e lo sconfitto HailÈ SelassiÈ; i vicerÈ Badoglio e Graziani. Respiriamo l'atmosfera dei luoghi, tra le rocce dell'Amba Alagi e le sabbie dell'Amba Aradam; vediamo sfilare gli ascari e i dubat cammellati, con i loro turbanti bianchi; sentiamo il ronzio dei cacciabombardieri. Ma soprattutto abbiamo modo di capire meglio ambizioni e speranze di quegli italiani, di ogni provenienza o estrazione sociale, che misero le proprie vite al servizio del nostro effimero sogno coloniale, l'Africa orientale italiana, l'impero pi˘ breve di sempre.
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