Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Rare and modern books

Enrico Miletto

Gli italiani di Tito. La Zona B del territorio libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954)

Rubbettino, 2019

17.10 € 18.00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
2019
ISBN
9788849859126
Author
Enrico Miletto
Pages
336
Series
Ist. di studi storici Gaetano Salvemini
Publishers
Rubbettino
Size
226×148×24
Keyword
Emigrazione, Trieste-Storia, Storia d’Europa, Migrazione, immigrazione ed emigrazione, Trieste, 1950–1959
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

Tra il 1947 e il 1954 la Zona B del Territorio libero di Trieste (Tlt) fu al centro di mutamenti geopolitici, trasformazioni culturali, sociali e demografiche legate alla conclusione della Seconda guerra mondiale, al quadro internazionale e alla questione confinaria, che con la firma del Memorandum di Londra raggiunse un suo punto dí definizione pressoché conclusivo. Se la prima fase dell'esodo giuliano-dalmata ha oramai trovato una stabile collocazione nel panorama storiografico nazionale, minore risalto hanno avuto le vicende della popolazione italiana della Zona B, rimasta per quasi un decennio sotto l'amministrazione jugoslava. Le politiche adottate dai poteri popolari, le linee di intervento del governo italiano, l'esodo, la condizione degli italiani rimasti dopo il passaggio dell'area alla Jugoslavia e il loro difficile mantenimento di un'identità culturale e nazionale, rappresentano i principali segmenti della ricerca, che approfondisce anche le tematiche legate all'emigrazione dei comunisti italiani in Jugoslavia. Un passaggio analizzato attraverso l'esperienza degli operai monfalconesi e dei militanti che, spinti dall'ideale e dalla volontà di partecipare attivamente alla costruzione di una società socialista, decisero di varcare il confine per trasferirsi nel paese di Tito. Qui, dopo la scissione del Cominform e la loro scelta di schierarsi a favore di Stalin, conobbero il volto più crudo del comunismo jugoslavo che, per alcuni di loro, coincise con una lunga prigionia nei lager titini. Agli altri non restò che rientrare in Italia. Un rientro traumatico, scandito da isolamento, difficoltà economiche, diffidenza e silenzio. Assordante fu quello imposto dal Partito comunista italiano, determinato a porre le loro vicende sotto un fitto cono d'ombra, che questo lavoro ha l'ambizione di contribuire a scalfire.
Logo Maremagnum en