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Rare and modern books

GONZAGA, Luigi principe di Castiglione.

Il letterato buon cittadino discorso filosofico e politico di sua altezza il signor principe don Luigi Gonzaga di Castiglione colle note dell'abate Luigi Godard

In Roma, per Benedetto Francesi, 1776, 1776

180.00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1776
Place of printing
Roma
Author
GONZAGA, Luigi principe di Castiglione.
Publishers
In Roma, per Benedetto Francesi, 1776
Keyword
Libri Antichi
State of preservation
Good
Languages
Italian
Binding
Hardcover
Condition
Used

Description

>in-4 piccolo (233x160 mm), pp. LVI, (1), con vignetta incisa al frontespizio, purtroppo mancante dell'antiporta calcografica. Legatura coeva in mezza pelle, fregi floreali al dorso. Non comune Edizione originale, ed unica in italiano (una traduzione francese apparve a Ginevra l'anno seguente), corredata ("abbuiata", secondo il Baretti) dalle note dell'abate L. Godard e con una prefazione di G. Pizzi (Nivildo Amarintio), entrambi figure di spicco dell'Arcadia romana di cui l'autore, ultimo principe Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, era amico e frequentatore. Nella presente opera di chiaro stampo illuminista, l'autore sostiene, in disaccordo con Rousseau che pure fu caposaldo della sua formazione, che le lettere sono strumento di felicità per i popoli perché possono illuminare la politica, le leggi e ogni attività umana. Il letterato, come l'uomo di scienza e di cultura, combatte i pregiudizi e l'ignoranza, è ministro "del vero, del sublime, del grande". Egli rappresenta la nuova aristocrazia dell'ingegno e della virtù, il miglior sostegno del principe illuminato presso il quale deve assumere la missione di difendere "l'onore, la fortuna, la vita de' cittadini". Con quest'opera, in cui manifestò le sue simpatie per una monarchia costituzionale, Gonzaga è stato forse il primo che a Roma abbia osato parlare di libertà e di democrazia. Il suo anticonformismo si espresse anche nella lunga relazione amorosa con la poetessa arcade coronata Corilla Olimpica, celebre quanto nota per la sua vita dissoluta e sregolata, che firma il sonetto in fine all'opera. Esemplare su carta forte, marginoso e freschissimo, ottimo nonostante la mancanza dichiarata. 
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