Details
Place of printing
Milano,
Pages
pp. XI [1] 273 [3] in carta sottile; 7 carte patinate fuori testo con quindici immagini fotografiche.
Series
«Collezione Hoepli»,
Publishers
Editore Ulrico Hoepli (Industrie Grafiche Italiane Stucchi)
Binding description
brossura in carta grigia con risvolti, stampata in blu e rosso ai piatti,
Description
LIBROPrima edizione.«Il mito del sangue» è uno dei libri più importanti dell’Evola razzista, «[…] un manuale stringato ed esauriente [che] lasciava intuire come il suo autore vantasse una conoscenza estesa delle vicende del razzismo, in particolar modo di quello maturato in area tedesca e confluito nelle dottrine nazionalsocialiste. Probabilmente, in Italia, Evola poteva vantarsi di essere un’autorità in materia: certamente, nessuno come lui privilegiava, nell’interpretazione del movimento nazista, la chiave di lettura razzistica. […] Evola ambiva veramente a migliorare le dottrine tracciate ne «Il mito del sangue», un volume nel quale in parte si attenne al proposito di esporre le tesi fondamentali del razzismo “con la massima oggettività” (p. 263), ma dal quale è comunque possibile estrarre un orientamento dominante che risulta molto significativo per capire le finalità dell’autore […]: egli aspirava a presentare un affinamento, nel senso che la sua teoria avrebbe dovuto essere un compimento, una piena realizzazione di tutta una linea culturale che già aveva trovato un primo, non ancora pienamente consapevole punto di convergenza nella forma estremistico-politica espressa nelle pagine di «Mein Kampf» (Rota, Intellettuali dittatura razzismo di Stato, Milano 2008, pp. 51-ss). Il libro esce nella «Collezione Hoepli», qualche anno dopo meglio nota come «Collezione Hoepli “Riepiloghi”»: una «raccolta [che] vuole aderire strettamente al tempo di Mussolini» — come dichiara la presentazione firmata dallo stesso editore alla p. [IV], datata «novembre XIII [1935]». Nella collana escono una serie di compendi su argomenti d’attualità, firmati dai migliori specialisti contemporanei, aprendo con «La dottrina del fascismo» di Mussolini (curata da Gallian, Marpicati e Contu — vedi infra, lotto n. 43), e proseguendo con una «Storia della poesia» firmata da Ungaretti e una «Storia della Filosofa» firmata da Papini, con i «Ragionamenti sulle arti figurative» di Severini, l’«Estetica della danza» di Bragaglia, la «Pittura dell’Ottocento» di Cecchi, la «Mistica fascista» di Spinetti etc. «Il mito del sangue» verrà ripubblicato nel 1942, in versione «accresciuta e riveduta», a seguito della «Sintesi della dottrina della razza» apparso l’anno precedente sempre nella stessa collana.Cat. Evola (Il Muro di Tessa + Atlantis 2017), n. 11 (es. senza sovracoperta)