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Rare and modern books

Bettini Maurizio, Pucci

Il mito di Medea. Immagini e racconti dalla Grecia a Oggi

Einaudi 2017 Saggi 971,

30.00 €

Pali s.r.l. Libreria

(Roma, Italy)

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Details

Author
Bettini Maurizio, Pucci
Publishers
Einaudi 2017 Saggi 971
Keyword
Classica Ancient Rome Greece
Cover description
Come Nuovo
Binding description
H
Dust jacket
Yes
State of preservation
As New
Binding
Hardcover
Inscribed
No
First edition
No

Description

8vo, tela ed. sovracop. pp.332. Si potrebbe dire di Medea ciÚ che dice Omero della nave Argo su cui essa ha viaggiato: Ë stata ´raccontata da tuttiª. Tutti perÚ l'hanno raccontata in modo differente. Nessuna delle pi˘ di quattrocento riletture letterarie, operistiche, cinematografiche, pittoriche ne ha restituito l'immagine completa e definitiva. Il suo nome Ë associato per sempre a un gesto inconcepibile - il figlicidio - ma Medea non ha una sola dimensione: Ë umana, ma Ë depositaria di saperi e poteri che trascendono quelli umani; Ë una donna, ma Ë pi˘ virile di tanti uomini; Ë passionale, ma non perde mai la sua lucidit‡; Ë una barbara, ma tiene testa a quanti passano per civilizzati, Ë portatrice di una cultura arcaica ma Ë emancipata pi˘ di qualunque donna greca, Ë una carnefice ma anche una vittima. Il suo segno Ë l'ambiguit‡. Medea incarna il diverso; compendia tutto ciÚ che Ë sospetto, inquietante, repulsivo, inaccettabile, e proprio per questo ci interpella sulla nostra capacit‡ di includere nel nostro quotidiano ciÚ che non ci appare immediatamente omologabile. » una profuga che viene respinta da una nazione dopo l'altra e che uccide i figli forse anche volendo scongiurare loro una vita di vagabondaggio e di umiliazioni. Il destino di quest'antica migrante tocca nell'Europa di oggi dei nervi scoperti. Quando rivendica i suoi diritti di donna e di madre o quello di rimanere fedele alla sua cultura d'origine proviamo simpatia per lei; ma quando si spoglia della sua umanit‡ per consegnarsi a un'alterit‡ assoluta e insondabile non siamo pi˘ disposti a immedesimarci in lei. Trasferire, in tutto o in parte, sulle spalle degli 'altri' - ossia le nostre -le colpe di Medea equivale ad ammettere che Medea non Ë poi cosi 'altra'. Serve a esorcizzare il pensiero disturbante che Medea Ë, o potrebbe essere, una parte oscura di noi stessi. Del resto, le cronache di tutti i giorni ci dicono che le madri assassine non esistono solo nel mito, ma sono attorno a noi.
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