Il pontefice massimo ed il massimo re ed imperatore. Soluzione della questione romana. Filalete.

8°, pp.327-1 b. Mz. perg. recente con angoli, tass. con tit. oro al dorso, conserva la br. edit., che ha il marg. interno incollato al marg. interno del front. Una firma interessa tutto il front. Lievi fioriture e qualche legg. infiltrazione di umidità ai margg. Il piano dell'op. è descritto in una nota iniziale: "Divideremo il osggetto in 3 parti. Nella prima si risponderà alla domanda: Che cosa è il potere del papa giuista i dettami della ragione e dottrina rivelata? Nella seconda parte si soddisferà alla domanda: Che cosa è stato questo potere in faccia alla storia? Nella terza si vedrà quale sia al presente e quale dovrebbe essere l 'avvenire.". Nella 1° parte (pp.9-27), l'Aut. rispondeva alla domanda analizzando la natura degli uomini "che in società devono essere diretti"(p.9). Nella 2° parte (pp.27-230), l'Aut. analizzava i poteri temporale e spirituale del papa, attraversouna panoramica storica. Nella 3° parte (pp.230-327) l'Aut., oltre a delineare il ruolo spirituale che spettava nel futuro al clero, analizzava la questione del "papare", se doveva esistere un potere temporale o il papa doveva essere "rex regum". [Passano, Suppl. Melzi, p.130 con pseud. "Filalete" cita: Obbligo del vescovo romano pontefice massimo di risiedere in Roma. Firenze, Le Monnier, 1861 il gesuita C.Passaglia che potrebbe essere anche l'Aut. di questa op. ].