Dettagli
Place of printing
Londra. Si trova in Parigi
Author
Corsini Bartolomeo
Publishers
appresso Marcello Prault
Keyword
Letteratura italiana, Poesia eroicomica, Prime edizioni
Binding description
*LeatherBound
State of preservation
Fine
Languages
Italian, French
Descrizione
2 voll. in-12° (145x85mm), pp. (4) XV (1) 383 (3), bianche; (4), 375, (3) bianche; bella legatura coeva in p. pelle nocciola spugnata con titoli e fregi fitomorfi dorati ai dorsi, sgaurdie carta decorata, tagli rossi. Ritratto dell'autore inciso su rame dal Littret all'antiporta del primo vol.; frontespizi figurati calcografici di Jean Michel Moreau. Un albero genealogico ripiegato f.t. al primo vol. dei Corsini da Barberino. Firme di appartenenza alla carte bianche anteriori.Minimi difetti alle cuffie e agli angoli esterni della legatura. Una lievissima gora ai margini esterni della carta di ritratto, minime bruniture ai frontespizi ma bell' esemplare. Prima edizione di questo poema eroicomico in 20 canti in ottave. Precede una lettera del Conti al Coqueley de Chaussepierre. Le pp. 221 e sgg. del secondo vol. contengono un'estesa spiegazione di voci e modi di dire contenuti nel poema e la traduzione del Corsini delle liriche di Anacreonte. 'Il poema restò inedito per più di un secolo: intorno al 1740 se ne trattava la stampa in Bologna (Quadrio, VI, p. 729), ma solo nel 1768 Giuseppe Conti lo pubblicò a Parigi, sotto lo pseudonimo di Meo Crisoni e con gli argomenti dei canti composti dal vallombrosano padre Benedetto Bertia, presentandolo come uno dei migliori esempi di racconto eroicomico. Il torracchione del titolo allude forse a un avanzo diroccato presso Barberino ma non risultano storie locali che possano esser servite come fonte. Il carattere folclorico del poema è dunque da cercare altrove, in alcuni episodi di magia o riprese del meraviglioso mitologico o riferimenti a feste e riti popolari. Rispetto ad altri poeti eroicomici il Corsini si vale di una maggiore indipendenza nel trattamento della materia, ciò che conferisce all'opera quel carattere romanzesco, più volte rilevato, che si manifesta non tanto nella complicazione del racconto quanto nella frequente commistione, tipica della poetica secentesca del romanzo, di materiali tematicamente e stilisticamente assai diversi. Nell'ambito del genere eroicomico, il rilievo dato agli aspetti romanzeschi è un altro segno della stanchezza che il genere cominciava a denunciare: in tal senso è pure significativo che solo nel Settecento, come anche avvenne in altri casi, il poema potesse esser pubblicato. Nel suo insieme l'opera è tributaria del tradizionale linguaggio letterario toscano ed è stata in particolare accostata al Malmantile racquistato del Lippi. Parti di solenne intonazione epica si alternano alla caricatura della società provinciale, a temi patetici, a toni schemevoli. La vena scurrile di comica festevolezza, tradizionale nel 'genere', trasmoda talvolta verso forme di una torbida oscenità.' (Martino Capucci in D.B.I., XXIX, 1983). Parenti, Prime edizioni, p. 172. Parenti, Luoghi di stampa falsi p. 119. Gamba, 1894: 'Dobbiamo questa elegante ediz. a G. Conti, che vi aggiunse sue spiegazioni, e la versione di Anacreonte, fatta dal Corsini'. Brunet, II, 308. Graesse, II, 277.