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Rare and modern books

Galluzzi Jacopo Riguccio

Istoria del Granducato di Toscana sotto il governo della Casa Medici

Nella Stamperia di Ranieri Del Vivo, 1781

900.00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1781
Place of printing
in Firenze
Author
Galluzzi Jacopo Riguccio
Publishers
Nella Stamperia di Ranieri Del Vivo
Keyword
Granducato di Toscana, Famiglia Medici, Storia locale
Dust jacket
No
State of preservation
Fine
Languages
Italian
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

5 voll. in 3 tomi in-4° (248x172mm), pp. XXXVI, 258; (2), 314, (2); 338, 270, (2); 269; solida legatura ottocentesca m. pergamena e angoli. Dorso liscio adorno di filetti e decori in oro e di doppio tassello, uno in pelle rossa e in pelle verde, con titolo e segnatura di volume in oro. Piatti marmorizzati. 12 tavv. f.t. incise su rame, di cui 7 a piena pag. e 5 ripiegate, raffiguranti lo stemma mediceo e albero genealogici. Firme di possesso ottocentesche di A. Pecori Giraldi, della nobile casata fiorentina (cfr. Spreti, V, pp. 224-226). Sparse fioriture di piccola entità. Ottimo esemplare. Seconda edizione (ristampa della prima edizione del Cambiagi dello stesso anno) di questa importante storia della Toscana granducale sotto la reggenza medicea, da Cosimo I (1537) a Giovan Gastone (1737). L'opera, commissionata dal Granduca Pietro Leopoldo, si fonda su una ricca messe di documenti attinti di prima mano agli archivi medicei, ma, sebbene improntata a spiriti illuministici e riformatori, su espressa richiesta del committente fu sfrondata di quanto potesse recare offesa alla Chiesa (cautela che non valse a molto, in quanto presso la Curia di Roma l'opera fu duramente osteggiata, costando al Galluzzi la destinazione ad altri incarichi). 'Si tratta della prima storia del Granducato di Toscana e della dinastia medicea nel suo complesso: fino ad allora si erano avute storie di singole città toscane, oppure, come nel caso dell'Istoria de' suoi tempi di Giovanni Battista Adriani (pubbl. postuma da suo figlio Marcello, Firenze 1583) o dell'opera di S. Ammirato, ricostruzioni cronologicamente più limitate. Inoltre i fatti narrati sono inseriti nel più ampio contesto della politica italiana e delle vicende europee. Redatta per giudizio unanime con semplicità di stile, e senza pesanti apparati eruditi. l'opera si basava su documenti che il Galluzzi aveva potuto consultare nel lavoro di riordino degli archivi medicei. Non antimedicea, come da taluno rilevato, l'Istoria è una trattazione politica delle vicende del Granducato e mette in primo luogo in rilievo il ruolo positivo svolto dai primi Medici nel rafforzamento della statualità e dell'autorità del principe contro particolarismi e ingerenze, prima fra tutte quella della corte di Roma. La polemica anticuriale, vero centro propulsore dell'opera, dovuta anche alle posizioni filogianseniste del Galluzzi, si legava direttamente alla politica giurisdizionalista di Pietro Leopoldo in campo ecclesiastico. Storia ufficiale dunque, volta principalmente a una legittimazione dinastica degli Asburgo Lorena e dedicata al granduca che 'con la libertà, la giustizia e l'umanità' governava il Paese. Da questo punto di vista l'Istoria sottintende ed esalta la continuità Medici-Lorena, e suona conferma dei diritti dei Lorena alla successione in Toscana, dopo le incertezze che avevano accompagnato l'estinzione dell'ultimo Medici. La Istoria si configura, quindi, come uno strumento pubblico propagandistico, rivolto all'orientamento dell'opinione tanto interna quanto internazionale. In questo senso essa risulta analoga ad altre iniziative politico-culturali dei Lorena ed è affiancabile alla fondazione del mito galileiano e alla rivalutazione del mecenatismo mediceo. L'opera al suo apparire fece scalpore. Dalla corrispondenza tra Horace Mann e il ministro degli Esteri britannico Walpole sappiamo che già prima che l'Istoria venisse terminata circolavano 'rumori' da parte di Roma, al punto che vi sarebbero stati tentativi di impedirne la stampa, arrivando per giunta a intimidire il Galluzzi. Ma alle spalle dell'impresa era direttamente il granduca di Toscana coadiuvato dal fratello, l'imperatore Giuseppe II: entrambi avrebbero usato strumentalmente la narrazione storica delle vicende di casa Medici per la battaglia politica di rafforzamento dell'autorità sovrana contro l'autorità ecclesiastica. Pietro Leopoldo non solo rivedeva personalmente tutto quello che il Galluzzi scriveva, ma il suo coinvolgimento nell'opera risulta molto diretto' (Orsola Gori Pasta in D.B.I., LI, 1998). Jacopo Riguccio Galluzzi (Volterra, 1739-Firenze, 1801) fu storico ed archivista, riordinatore degli archivî fiorentini e Segretario del Consiglio di Stato, nonché Ministro delle finanze toscane sotto i Francesi (1799). Gamba, 2592: 'Riputata istoria. Si stampò contemporaneamente anche un'edizione in voll. 9'. Lozzi, II, 5464. Moreni, I, 409 (condanna lo spirito 'irreligioso' dell'opera). Moreni Medici, p. 145. Brunet, II,1469: 'Ouvrage intéressant'. Parenti, 251.
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