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D’Annunzio, Gabriele (Disegno Di Giulio Aristide Sartorio)
L’Innocente. Con disegno di G. A. Sartorio — prima edizione — [RILEGATO]
F. Bideri, editore,, 1892
950.00 €
Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italy)
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LIBROEdizione originale.Fioriture sparse per la qualità della carta, ma nel complesso buon esemplare.Secondo romanzo di D’Annunzio e secondo dei tre «Romanzi della rosa», trilogia che comprende anche «Il piacere» (Treves, 1889) e «Il trionfo della morte» (Treves, 1894). Scritto nel corso del 1891 e pubblicato a puntate sul «Corriere di Napoli» nell’inverno 1891-1892, quando l’autore viveva a Napoli, «L’innocente» fu rifiutato da Treves perché giudicato immorale (lo stesso giudizio che l’editore milanese aveva riservato al «Piacere», pentitosi in seguito alla stampa di averlo pubblicato). D’Annunzio si rivolse quindi a Bideri, editore noto per i suoi caratteri e il suo impaginato elegantissimi, che ne fecero negli anni Novanta lo stampatore più raffinato di Napoli. L’editore stampò 1000 esemplari della prima tiratura, detta «prima edizione»; quindi nello stesso 1892 ne uscirono altre quattro edizioni stereotipe, secondo Guabello di cinquecento esemplari cadauna, secondo Vecchioni di mille esemplari. -- Il romanzo è significativamente dedicato «alla contessa Maria Anguissola Gravina Cruyllas di Rammacca», nobile siciliana sposata e madre di quattro figli, con cui l’autore ebbe in quel periodo una storia d’amore adulterina che provocò scandalo e che interruppe solo sul finire del 1892. Gli elementi della vita privata del poeta confluirono vistosamente nel romanzo, costruito intorno a un adulterio: il protagonista Tulio Hermil è infatti in gran parte identificabile con lo stesso autore, come Andrea Sperelli del «Piacere». Tradotto in francese come «L’intrus» nello stesso 1892, «L’innocente» ebbe un successo immediato che allargò la fama di D’Annunzio oltre i confini italiani e che lo riportò a pubblicare con Treves. L’editore comprò le copie invendute di Bideri e le ripubblicò con diversa copertina e con un nuovo frontespizio nel 1895, indicando «quinta edizione».Guabello, Raccolta dannunziana, p. 61; Vecchioni, Bibliografia critica di Gabriele D’Annunzio, p. 22-23