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Rare and modern books

Giuseppe Marotta, Carlo Bo, Domenico Cantatore, Antonio Ghirelli, Giulio Nascimbeni, Domenico Porzio, Cesare Zavattini, Michele Buonuomo, Raffaele De Grada

L'ORO DI NAPOLI: RACCONTI

Banco di Napoli, 1986

27.99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italy)

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Details

Year of publication
1986
Place of printing
Napoli
Author
Giuseppe Marotta
Pages
149
Volume
1
Series
Fuori Collana
Publishers
Banco di Napoli
Size
30 cm
Edition
Prima
Keyword
Biografie, Memorie, Racconti, Intellettuali, Napoletani, Lettereatura italiana, Narrativa, Cinema, Cultura napoletana, Collezionismo, Testimonianze, Libri illustrati, Libri rari, Libri fuori catalogo, Edizioni pregiate, Libri da collezione, Napoletanità, Luoghi, L'oro di Napoli, Dialetto napoletano
Prefacer
Carlo Bo, Domenico Cantatore, Antonio Ghirelli, Giulio Nascimbeni, Domenico Porzio, Cesare Zavattini, Michele Buonuomo, Raffaele De Grada
Cover description
FONDO DI MAGAZZINO. PICCOLE ROTTURE AI MARGINI SUPERIORI DELLA SOVRACCOPERTA. LIEVI SEGNI DEL TEMPO. RARO.
Dust jacket
Yes
State of preservation
Fine
Languages
Italian
Binding
Hardcover
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
New
First edition
Yes

Description

Potremmo dire che tutta l'opera del Marotta è un omaggio alla sua memoria di Napoli e, allo stesso modo, aggiungere che tutta la sua vita è stata spesa nell'ossessionante e appassionata rivisitazione della sua città, dei suoi abitanti. Un enorme fantasma che per crescere e vivere ha sempre dovuto appoggiarsi a questo desiderio e a quest'ansia che lo rendevano malinconico e nello stesso tempo così carico di vita. Quando mi capitava di incontrarlo a Milano, il discorso anche quando verteva su altri argomenti, in realtà era centrato su questo segreto, custodito con gelosia. La stessa sua opera corrisponde a tale criterio d'invenzione nella memoria, al punto che si poteva legittimamente sostenere che Marotta senza Napoli non avrebbe mai scritto nulla e, per converso, tutto quanto ha scritto, tutta quella parte della vita passata a scrivere era soltanto un gigantesco tu rivolto alla città che aveva abbandonato per vivere. Milano era il contrario di Napoli e in un certo senso l'interlocutore primo delle abitudini perdute, dei costumi, del quotidiano che il destino lo aveva costretto a tradire. Il Marotta era uno scrittore drammatico, era il figlio di un mondo che il destino gli aveva sottratto. Di qui la necessità della rievocazione ma stiamo attenti: una rievocazione che per l'intensità e la forza assomigliava piuttosto a un discorso diretto, al primo discorso della natura. Evidentemente in questo era stato aiutato dalla lontananza dall'esilio epperò sarebbe curioso immaginare che cosa sarebbe diventato lo scrittore Marotta senza questa lacerazione, senza questo distacco che avvertiva nel più segreto dei suoi pensieri come una ferita. Noi però abbiamo a che fare con il Marotta che si è messo sin da giovane in viaggio verso il Nord anche se a costo di ripeterci dobbiamo dire che ha sempre viaggiato verso Napoli, ha sempre cercato di fare ritorno a casa con la fantasia e con il cuore acceso. Probabilmente ogni ora pagata a Milano era uno stimolo, una confessione e un pentimento, talché per resistere e soprattutto per scrivere ha dovuto fantasticare e sostituire alle ombre e alle nebbie le luci e le voci della Napoli perduta, dei quartieri che lo avevano visto ragazzo e ragazzo inquieto. Presa nel suo insieme, l'opera non è che un lungo canto, una litania fatta di professioni d'amore e di pentimenti, di venerazione e di protesta. L'Oro di Napoli è da questo punto di vista il testo più immediato e anche quello più aderente alla verità, più legato alla nozione che il Marotta si era fatto di Napoli. Pur essendo consci del pericolo di certe soluzioni, diciamo che qui c'è dentro tutta la filosofia di Marotta, la sua concezione della vita. Una filosofia fatta di cose concrete, di fatti, di personaggi indimenticabili e alla fine di una visione della vita fissata fra la disperazione della realtà e il respiro della coscienza. Marotta non faceva del colore, non rientrava nel numero degli innumerevoli illustratori della sua città, rifuggiva dal pittoresco e dall'episodico e proprio per queste ragioni i suoi personaggi non sono mai delle macchiette e i fatti che racconta rifiutano ogni tipo di sfruttamento retorico.

Immaginate un libro in cui l'abitante di una casa bombardata si adatta a vivere nella buca dell'esplosione. Una famiglia presso cui per 30 anni si installa un guappo e non se ne va più. Un giocatore di carte incallito che avendo perso tutto è costretto dalla moglie a giocare solo con il figlio del portinaio. La fenomenologia del pernacchio. Una zona temporaneamente autonoma in cui impazza la maschera Totò, che infatti ha interpretato il capolavoro di Marotta.

Descrizione bibliografica
Titolo: L'Oro di Napoli. Racconti
Autore: Giuseppe Marotta
Prefazioni di Carlo Bo, Domenico Cantatore, Antonio Ghirelli, Giulio Nascimbeni, Domenico Porzio, Cesare Zavattini, Michele Buonuomo, Raffaele De Grada
Editore: Napoli: Banco di Napoli, 1986
Lunghezza: 149 pagine; 30 cm, illustrato
Soggetti: Biografie Memorie Racconti Intellettuali napoletani Letteratura italiana Narrativa Carrieri Gatto Sinisgalli Quasimodo Afeltra Tojanelli Vittorio de Sica Valentino Bompiani Ricordi Stampa Editoria Cinema Cultura napoletana Bibliofilia Bibliografia Collezionismo Raffaele La Capria Testimonianze Libri illustrati rari fuori catalogo Edizioni pregiate Da collezione Napoletanità Luoghi L'oro di Napoli Parenti ricchi Mamma Sorella Pane Sale Olio Dialetto napoletano Amore Cartoline Canzonette Musica Canzoni Gente Vicoli Scoglio Mergellina Personaggi Giocatori Il Professore Morte Quartieri spagnoli San Gennaro dei poveri Guappo Don Vito Porta Capuana Posillipo Chiaia Numero vincente Miracolo Mestieri Montevergine Cappone Spaghetti Omaggio Vita Aneddotica Emigrati Nostalgia Assenza Esilio Raccolte Antologie Storie brevi Scrittura Popolo Arguzia Ingegno Povertà Miseria Poesia Eduardo De Filippo Totò Società Sud Superstizione Scrittori Novecento Sophia Loren Silvana Mangano Funeralino Teresa De Vita Episodi Film cult Anni Quaranta Anni Cinquanta Dopoguerra Miseria Nobiltà Elzeviri Corriere della Sera Articoli Pensieri Scritti Capodimonte Ettore Giannini Carosello Mario Soldati Questi fantasmi Francesco De Feo Mondo Nudo Critica cinematografica Europeo Sceneggiature A Milano non fa freddo Pallonetto Santa Lucia Rione Sanità Romanzo Romanzi Neorealismo Alfredo Guarino Angarella Bambini Canzonette Carraturo Cimitero Poggioreale Conte Prospero Alfonso Corrado Aniello Bernardo Carmine Ciccio Ciro Ernesto don Ersilio Ignazio Luigino Nicola Pasquale Peppino Rosario Salvatore Saverio donna Assunta Carmela Figli Gennarino Giraci Guappi Avvocato Lacrime Madre Mandolino Mangiare Mare Materdei Montecarlo Musocco Odore Petrillo Pizze Port'Alba Ragù Sant'Anna Santi Sberleffo Sparanise Vedovo Partenope Numeri Lotto Paolo Stoppa Vintage Movies Biographies Memories Stories Neapolitan intellectuals Italian literature Fiction Memories Press Publishing Neapolitan culture Bibliophilia Bibliography Collectibles Testimonials Rare illustrated books out of print Fine editions Collectibles Neapolitanity Places The gold of Naples Rich relatives Mother Sister Bread Salt Oil Neapolitan dialect Love Postcards Songs Music Songs People Alleys Rock Characters Players The Professor Death Spanish Quarters Poors Winning number Miracle Professions Homage Life Anecdotes Emigrants Absence Exile Collections Anthologies Short stories Writing People Wit Ingenuity Poverty Poverty Poetry Society South Superstition Writers Twentieth century Funeralino Episodes The Forties The Fifties Postwar Poverty Nobility Elzevirs Articles Thoughts Writings These ghosts Film criticism European Screenplays It's not cold in Milan Novel Novels Neorealism Children Songs Cemetery Count Children Lawyer Tears Mother Mandolin Eating Sea Smell Pizzas Ragù Saints Sneer Widower Numbers
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