LIBROPrima edizione, prima tiratura in carta pesante, uscita a Natale del 1874.Esemplare molto buono (qualche fioritura passim, alcuni fascicoli leggermente bruniti per la qualità della carta, lievi mende alla legatura).«La più ampia e rigorosa concezione di romanzo che fra noi da molti anni si sia avuto», Giosuè Carducci (si cita da Parenti, Rarità, VIII, p. 265). -- La colonia felice fu concepita, con ogni probabilità, durante il primo soggiorno a Roma dell’autore, «nelle discussioni degli ambienti politici e ministeriali frequentati nel 1872, l’anno in cui vi era sceso per iniziare (e troncare dopo pochi mesi) la sua carriera pubblica» (Dossi, Opere, a c. di D. Isella, p. 1458). Significativamente dedicata «a Giuseppe Rovani innamoratamente», il romanzo racconta le vicende di un gruppo di delinquenti inviati su un’isola deserta: dopo scontri e conflitti infuocati, riusciranno a organizzarsi per dare vita a forme autonome di organizzazione sociale. -- Considerata precorritrice della narrativa fantascientifica, La colonia felice ebbe un successo travolgente, e le ristampe furono numerosissime: una seconda edizione apparve nel 1879 in appendice a «La Riforma», una terza, lo stesso anno, sempre presso Perelli e una quarta presso Sommaruga nel 1883. -- Come in altri casi, anche per La colonia felice Dossi allestì un complesso piano editoriale: «Il progetto di tiratura contemplava centotrenta copie “di lusso” [in carta pesante: quella che qui presentiamo] e settanta “comuni”. Le prime, in bella carta corposa, iniziarono ad uscire sotto Natale. Le seconde, in buona carta leggera, giusto intorno alla svolta dell’anno. Ma si trattò, nei due casi, di sortite sospese [.]. Le complicanze non furono presto sanate, se ancora nella primavera dello stesso anno (“addì 13 aprile 1875”) si potevano contare non più che 108 volumi in “carta grossa” e 63 in “carta leggera”. Sotto quest’ultima data, come gocce spillate a fatica, figurano pure due magre copie in “carta leggerissima”. Sorge dunque il sospetto che sfumasse il disegno iniziale» (Isella - Reverdini, La vita di Alberto Pisani, p. 62). -- Nonostante le problematiche editoriali, la Colonia Felice fu l’opera di Dossi «che ricevette una migliore accoglienza presso i contemporanei. Tra i critici che lo inclusero tra i suoi libri migliori figurano i nomi di Carducci, Scarfoglio e Lucini» (Arbasino - Pedullà, Carlo Dossi, p. 317). -- L’edizione risulta piuttosto rara, censita in nove copie nell’Opac Sbn.Isella, «Opere», p. 1458; Isella - Reverdini, «La vita di Alberto Pisani», 1874/1, p. 61-3; Arbasino - Pedullà, «Carlo Dossi», p. 317; Parenti, «Rartità», VIII, pp. 254-6.