8vo, br. ed. pp.407.» la met‡ del XII secolo. Giovane ebreo di Colonia, Giuda supera una profonda crisi spirituale convertendosi al cristianesimo e divenendo sacerdote. Con il nome di Ermanno l'ex-Ebreo scrive in latino il racconto della sua conversione, l'Opusculum de conversione sua, dopo le Confessioni di Sant'Agostino una delle prime autobiografie comparse in Occidente. Ma, si chiedono gli storici, si tratta di un racconto vero o fittizio? Fu solo propaganda confezionata dai chierici cristiani? L'autore di questo libro ribalta la questione: vero o fittizio, il racconto pur autobiografico Ë espressione corale di una comunit‡, limpido specchio della mentalit‡ e della cultura del suo tempo. Il sogno che cambiÚ Ermanno lebreo Elena Loewenthal, Tuttolibri - La Stampa Ermanno Ë realmente esistito? E nel caso in cui questa domanda trovi una risposta affermativa, Ë lui l'autore dell'Opusculum? Tali interrogativi, insieme ad altri che portano con sÈ, sono da decenni il tormento di studio per molti esperti. Filologi e storici del Medioevo di diverso orientamento dibattono da tempo intorno a questa figura. », certamente, una di quelle diatribe accademiche dure a spegnersi, magari ostiche e quasi ridicole, per il grande pubblico. Ma non Ë soltanto questo, perchÈ intorno a Ermanno si sollevano grandi temi della storia e della fede, che volenti o nolenti ci coinvolgono tutti. A tredici anni Ermanno l'ebreo fece un sogno. Siamo nella Germania del Medioevo, pi˘ precisamente a Colonia, intorno alla met‡ del XII secolo. Il giovane Ermanno sogna una tavola imbandita, un cavallo bianco, l'imperatore. Queste immagini, cui i familiari non danno troppa importanza, sono invece il preludio e l'annuncio di una conversione al cristianesimo non folgorante, anzi: Ë un lungo cammino, tortuoso e coscienzioso, che Ermanno compie verso il sacerdozio che l'aspetta. E di cui racconta, con autentico piglio letterario, nel suo Opusculum: ´Molti religiosi, sia uomini che donne, mi domandano spesso come mi sia convertito dal giudaismo alla grazia del Cristo, e se abbia sofferto delle tentazioni del Nemico maligno nei primi tempi della mia conversione. in realt‡, non mi sono convertito con la facilit‡ con la quale vediamo molti infedeli, ebrei o pagani, convertirsi alla fede cattolica con un cambiamento improvviso e imprevisto. la mia conversione, al contrario, ha conosciuto le tentazioni, le cui tempeste furono sempre pi˘ frequenti nei primi tempi, le insidie numerose dell'antico Nemico che vi si opponeva, gli ondeggiamenti pi˘ lunghi e le pene pi˘ grandiª, scrive Ermanno nel prologo al suo racconto. Scrive? » per l'appunto intorno a questo dubbio che la critica discute. Questa storia, e il suo protagonista, sono una realt‡ del passato o una costruzione intellettuale? Un caso di propaganda apostolica? Quanta verit‡, quanta finzione si trovano nel racconto? Con Ermanno e il suo opuscolo si cimenta ora anche un grande storico francese, Jean-Claude Schmitt, considerato l'erede di Jacques Le Goff e della sua scuola storiografica che ha fondato un modo nuovo di guardare al Medioevo. Il suo saggio La conversione di Ermanno l'Ebreo. Autobiografia, storia, finzione Ë un'analisi a tutto campo: strettamente filologica (in appendice la traduzione dell'opuscolo di Ermanno), storico-documentaria. Egli presenta al lettore i tratti del dibattito attuale intorno all'autenticit‡ del testo. Ci offre spunti interessanti e profondi, al proposito, sul concetto di ´autoreª e la sua attendibilit‡. Come dice la parola latina, infatti, auctor evoca, pi˘ che l'autografia in prima persona, il concetto di ´autorit‡ª del passato che conforta le parole nuove e ne ´aumentaª il senso. In fondo, dunque, chiedersi se Ermanno sia realmente esistito e abbia scritto l'opuscolo, Ë una domanda viziosa: la certezza Ë quella di trovarsi invece di fronte al testo, e alla vicenda che vi si narra. Su questa certezza si sofferma lo storico, con estro eclettico. Molto interessante Ë ad esempio l'analisi d