La repubblica di Weimar. 1918-1933: i mali oscuri della democrazia europea.

388 p., [16] p. di tav. : ill. ; 20 x 14 cm. Supersaggi, 177. Dal 1918 al 1933: anni di svolte per l'Europa e il mondo. In Germania sono quelli della Repubblica di Weimar, di uno storico incontro fra il vecchio e il nuovo nella cultura e nella politica, nelle arti e nella letteratura, nel pensiero sociale e nella scienza. Un'epoca che ha contribuito a segnare in modo inconfondibile il secolo in cui viviamo. Ripercorrerne l'itinerario globale significa capire il perché di mali oscuri che affiggono la società europea e occidentale di ieri e di oggi ed è quanto Walter Laqueur è riuscito a fare, con un'analisi rigorosa e onnicomprensiva, in «La Repubblica di Weimar». Tendenze artistiche e letterarie, intellettuali e pensatori, esperimenti e opere, movimenti eversivi di destra e correnti rivoluzionarie di sinistra sfilano in un fittissimo, compatto, esaltante racconto storico. Si ha così il ritratto a figura intera di una società permissiva nelle sue luci e nelle sue ombre, il senso e il contenuto di un'età che ha visto fiorire l'espressionismo, Einstein, Thomas Mann, Gropius e il Bauhaus, Brecht, Karl Kraus, Piscator, Max Reinhardt, il teatro politico, Fritz Lang e Marlene Dietrich, la musica atonale, le più avanzate revisioni del «marxismo occidentale» e Hitler. Titolo originale dell'opera: «Weimar. A cultural history 1918-1933». Traduzione di Lydia Magliano. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile illustrato (b/n) plastificato lucido. Qualche segno del tempo alla coperta, per il resto libro integro. Codice libreria 9953.