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Rare and modern books

Giovanni Guzzetta

La Repubblica transitoria. La maledizione dell'anomalia italiana che fa comodo a tanti

Rubbettino, 2018

14.25 € 15.00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italy)

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Details

Year of publication
2018
ISBN
9788849854862
Author
Giovanni Guzzetta
Pages
237
Series
Problemi aperti (224)
Publishers
Rubbettino
Size
211×132×18
Keyword
Italia-Politica, Democrazia, Costituzione: governo e Stato, Strutture politiche: democrazia, Partiti politici e piattaforme politiche, Italia
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

A differenza delle grandi democrazie consolidate, l'Italia, in tutta la sua storia repubblicana, è stata segnata da una fondamentale anomalia istituzionale. Accanto alla fisiologica lotta politica tra i partiti, è stato sempre evidente che le regole del gioco, la cornice in cui si svolgeva la partita, non fossero stabilizzate una volta per tutte, ma che gli assetti politico-istituzionali fossero connotati da una intrinseca provvisorietà. L'idea dell'incompiutezza della Repubblica italiana si manifesta sin dall'Assemblea costituente. Da allora, in ogni fase di sviluppo politico del Paese, non è mai mancato il riferimento a un "compimento" non ancora raggiunto. Prima per le divisioni ideologiche dovute alla guerra fredda, poi per il crollo della prima repubblica e alla necessità di definire le regole della seconda, oggi a causa dell'aprirsi di un nuovo scenario post-elettorale, la vita politica italiana è sempre stata interpretata all'insegna della eccezionalità, dell'anomalia, spesso anche dell'emergenza. Abbiamo assistito in questo modo, alla nascita di una costituzione parallela, germogliata nelle maglie lasciate aperte da quella formale, che ha offerto sviluppi del tutto imprevisti e persino all'origine ritenuti di dubbia legittimità. Il volume descrive questo processo, mettendo in evidenza i caratteri di questa "repubblica transitoria", l'influenza che essa ha avuto sui comportamenti delle forze politiche e sulle scelte fondamentali. Insomma nella repubblica transitoria c'è sempre stato un buon motivo per eludere la normalità, per rinviare il compimento istituzionale, per non "chiudere" la transizione. Oggi, in un contesto interno e internazionale tumultuoso e incerto, il bivio che l'Italia ha davanti si presenta in termini particolarmente drammatici. Può continuare a ritenersi una Repubblica transitoria, segnata da anomalie ed episodici slanci velleitari, razionalizzando l'esistente della costituzione parallela che si è imposta, oppure assumersi la responsabilità di essere una Repubblica adulta e definire un assetto politico-istituzionale coerente con i modelli più consolidati delle democrazie avanzate in grado di affrontare, con strumenti finalmente adeguati, le immani sfide che ci attendono.