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LA TAVOLA DI CEBETE. Poemetto anonimo latino trasportato in ottava rima da Pietro Guadagnoli Patrizio aretino, fra gli Arcadi Eraste Alitesio, Accademico Forzato, e Apatista, e Regio Professore di Eloquenza nella sua patria.

Per Innocenzio Bellotti, 1782

90.00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italy)

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Details

Year of publication
1782
Place of printing
In Arezzo
Publishers
Per Innocenzio Bellotti
Keyword
TESTI ANTICHI. Dalle origini al 1830, LETTERATURA, EDITORIA
Dust jacket
No
State of preservation
Fine
Binding
Hardcover
Inscribed
No
Condition
Used

Description

Testo a fronte latino - italiano. Opera dedicata a Mons. Giuseppe Camillo, Marchese di Costanzo. Cm.16,4x10,9. Pg.VIII, (4), 190. Legatura in piena pergamena rigida, con tassello con titoli in oro al dorso. Piccola incisione al frontespizio. Fregi e cartigli calcografici. Eccellenti condizioni di conservazione. Si tratta di un dialogo attribuito al filosofo greco Cebete, discepolo di Socrate, ma forse attribuibile ad un omonimo filosofo stoico vissuto dopo Cristo. Pietro Guadagnoli, padre del più celebre Antonio (Arezzo 1798-1858), discendente da una famiglia impoverita della piccola nobiltà aretina, insegnò eloquenza nelle scuole di S. Ignazio ad Arezzo, quindi nella scuola del Seminario Vescovile della stessa città. Entrato in Arcadia con il nome di Eraste Alitesio, compose rime in stile pastorale e bernesco, fra cui le più note sono "In lode dei pidocchi". Codice libreria 153269.
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