In 8° piccolo (14,5x9,5 cm); (4 b.), 208, (2 b.) pp. Legatura seicentesca in piena pergamena con la versione originale. Tagli spruzzati. Ex-libris all'interno del piatto anteriore che identifica l'esemplare come appartenuto alla collezione personale di Leone Olschki Ex-Libris Leonis S. Olschki Bibliopolae Veneti N° 21932, Scrin. 117. Prima edizione in volgare in ottime condizioni di conservazione di questa celeberrima opera sulla storia di Alfonso I d'Este scritta dal grande vescovo cattolico, storico, medico, biografo e museologo comasco, Paolo Giovio (Como, 21 aprile 1483 Firenze, 12 dicembre 1552). L'opera uscita una prima volta nel 1551 venne tradotta dal noto intellettuale e filosofo fiorentino Giovan Battista Gelli (Firenze, 12 agosto 1498 24 luglio 1563) e stampato da Torrentino nel 1553 nella sua prima versione in volgare. L'opera ebbe notevole successo e diverse edizioni nel corso di tutto il cinquecento. Scrive T. C. Price Zimmermann nella voce dedicata a Paolo Giovio nel Dizionario Biografico degli Italiani, (Treccani, Volume 56, 2001) riguardo ad alcune sue opere: "La vita di Pompeo Colonna contiene molte notizie interessanti, introvabili altrove, così come la vita del marchese di Pescara Ferrante (Ferdinando Francesco) d'Avalos, commissionata da Vittoria Colonna. Queste ultime, insieme con la vita di Gonzalo Hernández de Córdoba, il "gran capitano", e la vita di Alfonso d'Este, sono di grande importanza per la storia militare del XVI secolo e contengono molto materiale che avrebbe dovuto riempire i libri mancanti delle Historiae". Alfonso I d'Este, nato a Ferrara il 21 luglio 1476, fu il terzo duca di Ferrara, Modena e Reggio, ruolo ricoperto dal 1505 fino alla sua morte nel 1534. Figlio di Ercole I d'Este e Eleonora Gonzaga, Alfonso è noto anche come il "duca artigliere" per il suo grande amore per l'arte e l'uso dei cannoni con i quali contribuì a modernizzare le difese del suo ducato. Dopo la morte del padre nel 1505, Alfonso salì al potere in un periodo di forti tensioni politiche e militari. Durante il suo ducato, Alfonso intraprese numerosi conflitti, tra cui la guerra contro Venezia e il Sacco di Roma nel 1527, che causò ingenti danni al suo territorio. È ricordato anche per il suo patrocinio delle arti, favorendo artisti come Dosso Dossi e Ludovico Ariosto, autore dell'Orlando Furioso. La sua vita fu segnata da alleanze strategiche, matrimoni politici e riforme militari, specialmente nel campo delle artiglierie. Alfonso morì il 31 ottobre 1534 a Ferrara, lasciando un ducato culturalmente fiorente e rinomato per la sua architettura e la difesa militare innovativa. La sua figura rimane esempio di duca moderno, che univa arte, cultura e potenza militare. Questo esemplare è appartenuto al grande editore, libraio e collezionista italiano di origini prussiane, Leo Samuele Olschki (nato Lev Samuel Olschki; Johannisburg, 2 gennaio 1861 Ginevra, 17 giugno 1940) che fu uno dei librai più celebri della storia e fra i maggiori valorizzatori del libro antico in Italia ed in Europa. Per i suoi tributi alla cultura italiana fu insignito delle più alte onorificenze d'Italia quali il titolo di Commendatore e quello di Cavaliere di Gran Croce della Corona d'Italia. Per l'assurdità e l'orrore delle leggi razziali fu però costretto all'esilio in Svizzera in quanto ebreo. Bell'esemplare di questa prima edizione italiana e dall'importantissima provenienza. Rif. Bibl.: British Museum p. 303; non in Adams; L. Torrentinus, 1550; Brunet III-584; Sur Jove, voir Michaud XVII-430/435 et sue su Gelli, XVII-40/45; STCI p. 303; D. Moreni, Annali della tipografia fiorentina di Lorenzo Torrentino impressore ducale. Edizione seconda, p. 232-234; Corsivo, romano; segnatura: A-N8; iniziali e fregio xilografici; Edit 16 CNCE 21193.