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Rare and modern books

Carrieri Raffaele.

Le carte di Simone Gentile.

Scheiwiller - All'Insegna del Pesce d'Oro (F.lli Mainardi)., 1983

42.00 €

Daris Libreria

(Lucca, Italy)

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Details

Year of publication
1983
Place of printing
Milano.
Author
Carrieri Raffaele.
Publishers
Scheiwiller - All'Insegna del Pesce d'Oro (F.lli Mainardi).
Keyword
Grafica - Autografi

Description

In-16°, legatura editoriale in brossura pesante, con alette, pp. 60(4). Al frontespizio dedica autografa firmata di Gentile a Miro Silvera. Testo introduttivo di Carrieri, con alcuni disegni intercalati; seguono - a mezza pagina e piena pagina - riproduzioni di xilografie dell'artista. Macchiolina al piatto anteriore, altrimenti ottimo esemplare. Simone GENTILE (Sevres, Parigi 1918 - Milano 1996) nasce da Louis Gentile e Germaine Naudet, titolari di un atelier d’arredamento e decorazione. Nel 1932 la famiglia si trasferisce a Parigi dove Simone frequenta la Scuola di Arti decorative Duperré e approfondisce la tecnica del disegno, dell’acquarello, della tempera e della xilografia soprattutto, con Germaine de Coster, allieva del maestro giapponese Xoshigiro Urishibora. Ma il suo vero maestro resta il pittore russo Serge Ivanoff, profugo a Parigi dopo la rivoluzione del 1917, artista di grande talento nel ritratto e nella natura morta, sulla scia della tradizione classica italiana e fiamminga, che Simone comincia a frequentare nel 1943 e che sposerà tre anni dopo nel 1946. Con lui inizia a viaggiare in Sud America, a contatto con nuove culture e nuovi stili, stabilendosi infine nel ’49 a Buenos Aires. La sua prima personale alla Muller Gallery di Buenos Aires nel 1954 ha una vasta eco nella stampa brasiliana che ne mette in rilievo le doti di armonia, di fantasia e di ritmo non solo nelle impressioni del Carnevale di Rio, ma anche nei fiori, nei ritratti e nei nudi “realizzati con sensibilità di splendore vegetale” come scrive il giornale “La Prensa” del 3 agosto di quell’anno. L’artista francese comincia così a sviluppare il suo stile ispirato a una armoniosa melodicità, in cui si avverte l’influenza della sua passione musicale per Verdi e Bizet e in cui prende corpo via via la sua antica passione per l’arte decorativa liberty e per artisti come Léger o Van Dongen. I suoi nudi hanno una grazia monumentale che rimanda a Matisse e alle sculture di Henry Moore, non senza raffinati richiami ai bassorilievi su vetro di Lalique. Ma è, infine, nella figura, nel ritratto e nella xilografia, dove cerca di “sbagagliarsi della cultura accademica”, come scriverà Vanni Scheiwiller, che si concentra la sua produzione. Dopo gli anni sudamericani e i lunghi viaggi in Europa e in Africa, nel 1963 Simone Gentile si stabilisce a Milano. Inizia così una più che trentennale attività espositiva nel capoluogo lombardo, in altri centri italiani e in Europa, accompagnata da importanti cataloghi e libri fra cui spiccano quello sui ritratti con l’introduzione di Luigi Barzini, quello sulle xilografie presentato da Vanni Scheiwiller, e questo sempre sui disegni e le xilografie.
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