Le confessioni delle tre signore K.

Stato di conservazione: OTTIMO, solo delle minuscole fioriture al taglio sup. Traduzione di Barbara Griffini.

Come fa a stare al mondo una signora K., donna dei nostri giorni, astuta e ingenua, prudente ma non prude, che rischia, quando prende un uomo al laccio, di diventar lei stessa l'impaniata? Se è l'unica donna sul posto di lavoro, sa che deve apparire sempliciotta, non attirare gli sguardi del principale per nessun motivo E se lui le fa la corte? Non ci sta, ma un bel giorno la si informa molto gentilmente che forse la sua presenza è superflua. Così, tra un singhiozzo e una frecciata, la signora K. perde ora un lavoro, ora un marito, ora un compagno di viaggi, ora la dignità. Soffre? Per poco. Perché sa "che il suo cuore appartiene alla testa".
Una dietro l'altra si snodano le storie che tre signore K. si raccontano la sera durante una vacanza in montagna, per tenere lontana la malinconia. Ognuna, feroce di ironia e di consapevolezza, ha un uomo per protagonista. Potente e misterioso, giovane e aitante, o banale fino all'ovvietà, lui è sempre e comunque descritto con sferzante sarcasmo. Questo si dicono le tre signore che sole si sentono sempre meno man mano che il testo procede e che tra scintillanti e acuminati duelli verbali, si configura a pieno il conflitto che i due sessi mantengono irrisolto.
(dal risvolto di copertina)