Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Scheduled maintenance at 3 p.m. There may be brief interruptions or unexpected slowdowns during the operation.

Rare and modern books

Baudelaire Charles

Les Paradis artificiels, Opium et Haschisgh par Charles Baudelaire,

Poulet-Malassis et De Broisse Libraires-Editeus,, 1860

800.00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
1860
Place of printing
Paris,
Author
Baudelaire Charles
Publishers
Poulet-Malassis et De Broisse Libraires-Editeus,
Keyword
LETTERATURA FRANCESE CLASSICI SIMBOLISMO PARNASSIANESIMO

Description

In 8°; (4), IV, 304, (2) pp. Brossura editoriale conservata entro bella legatura artigianale dell'inizio del novecento in mezza-pelle scura con titolo e autore impressi in oro al dorso firmata “N. Mancio”. Piatti foderati con bella carta marmorizzata . Antica e piccola pecetta di nota libreria antiquaria applicata al recto del piatto anteriore. Una leggera abrasione al margine bianco esterno del piatto anteriore e nel complesso esemplare in ottime condizioni di conservazione. Taglio dorato al margine superiore e gli altri due tagli in barbe. Al frontespizio la data 1861. Prima edizione con la tiratura del frontespizio che porta la data del 1861 invece del 1860 come, invece, presente alla brossura, in quanto nella metà dell'ottocento, era pratica comune, stampare frontespizi con data diversa per far credere che il libro fosse stato esaurito ed fosse stata edita una ristampata. Si tratta invece, come ben dimostrato dalla brossura con al data 1861 della prima edizione. Prima edizione di una delle opere di poetica ed estetica più importanti dell'ottocento e che ebbe un enorme influsso su tutta la poesia susseguente, scritto dal grande poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese, Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) fra i massimi esponenti del simbolismo, affiliato del parnassianesimo, fra i massimi innovatori del genere lirico e anticipatore del decadentismo. La poetica di Baudelaire ha ispirato l'opera di tutti i "poeti maledetti" come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud, ma anche quella degli scapigliati italiani come Emilio Praga, Marcel Proust, Edmund Wilson, Dino Campana e Paul Valéry. La prima parte dell'opera qui presentata, intitolata Le Poème du Haschisch è un saggio sull'hashish, la seconda, un commento al libro" Confessioni di un mangiatore di oppio inglese "di Thomas de Quincey. Scrivono Alfredo Galletti e Lionello Venturi nella voce dedicata a Baudelaire nell'Enciclopedia Italiana Treccani (1930): "Una seconda edizione dei Fleurs du mal, arricchita di molte liriche nuove, ma in cui non erano comprese le sei incriminate, uscì a Parigi nel 1861. Il B. era ormai famoso e molte vie gli erano aperte; ma dopo quel primo zampillo la sorgente della poesia parve esausta in lui. I Petits poèmes en prose, scritti e pubblicati ad intervalli negli anni seguenti, sono fantasie, ma sembrano, almeno talvolta, l'opera di un poeta che abbia perduto il dono divino del ritmo. Ricorse anche per ispirazione a poeti spiritualmente affini, avidi come lui di sensazioni strane e di visioni allucinanti, inclini a cercare nell'artificio un rifugio contro la semplicità rude della natura, e in una parte del suo libro Les Paradis artificiels: opium et haschisch (Parigi 1860) egli ora traduce, ora riassume e commenta Le confessioni di un mangiatore d'oppio del De Quincey. E già sin dal 1846-47 il B., sottile conoscitore della lingua inglese, aveva "scoperto" il grande poeta americano Edgardo Poe, e gli era parso di trovare quasi un fratello, più ricco di energie fantastiche e più fecondo. Certe poesie e certe novelle del Poe esprimevano - egli ha confessato - fantasmi e visioni che già vivevano e si agitavano in lui, senza aver mai potuto trovare una forma. Prese a tradurlo con paziente sottile ammirazione, e lo conquistò alla letteratura francese, pubblicando Les histoires extraordinaires (Parigi 1856); le Nouvelles histoires extraordinaires (Parigi 1857); Les aventres de A. Gordon Pym (Parigi 1858); Eureka (Parigi 1863) e Histoires grotesques et sérieuses (Pangi 1865).". Come si evince da quest'opera di Baudealire, l'autore concepisce la poesia come una creazione irrazionale, spontanea unica. La poesia deve rappresentare, anche attraverso il fantastico, il reale nei suoi più oscuri e scabrosi e pur apprezzando il romanticismo ne rifugge il sentimentalismo a favore di uno scetticismo di un possibile progresso continuo dell'umanità in senso materiale e morale. La sua poesia è estremamente moderna ancora oggi perché descrive la necessità di un impegno gnoseologico continuo dell'essere umano contro la tendenza stessa umana di adagiarsi nella noia, in una tormentata malinconia e nella piatta quotidianità di una società collettiva che lascia sempre meno spazio al singolo. La poesia di Baudelaire è, invece, uno slancio continuo verso ideali di bellezza assoluta, una poesia dove le evasioni, le perversioni, il vizio, l'autoesaltazione e la voluttà non sono altro che una caduta, in senso quasi cristiano, nella morte e nel sogno del peccato, situazione nella quale la lucida coscienza del peccato, danno al poeta nuovo slancio verso l'elevazione e la purificazione. Prima edizione in ottime condizioni di conservazione, in bella legatura e completa della brossura originale. Rif. Bibl.: Carteret I, 126; Oberlé 228; Vicarie, I, 345-346; Clouzot p. 44.
Logo Maremagnum en