Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Rare and modern books

L. Alonzi

Lettere di John Acton, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena a Francesco Maria Statella. Ottobre 1799-giugno 1800

Rubbettino, 2013

19.95 € 21.00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
2013
ISBN
9788849836783
Pages
XXXI-398
Series
Collezione di studi meridionali
Publishers
Rubbettino
Curator
L. Alonzi
Keyword
Regno di Napoli, Repubblica napoletana, Biografie: personaggi storici, politici e militari, Diari, lettere e taccuini, Storia d’Europa, Italia Meridionale e Isole, XVIII secolo, 1700–1799, XIX secolo, 1800–1899
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

Il bicentenario della Repubblica napoletana del 1799 ed il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sono stati caratterizzati da una vivace e spesso colorita serie di pubblicazioni e di manifestazioni, che hanno avuto lo scopo di riabilitare l'immagine della monarchia borbonica e di mettere in discussione le modalità del processo unitario. Il carteggio di Ferdinando Borbone, Maria Carolina d'Asburgo-Lorena e John Acton con Francesco Maria Statella, chiamato a succedere nell'ottobre del 1799 come Luogotenente e Capitan generale del Regno di Napoli al celebre cardinale Fabrizio Ruffo, permette ora di gettare nuova luce sullo spessore della politica borbonica in un momento cruciale per le sorti del Mezzogiorno d'Italia e, soprattutto, consente di valutare a pieno lo scarsissimo rilievo politico e militare che avevano gli Stati italiani pre-unitari nel quadro della politica di potenza messa in atto da Francia, Inghilterra, Austria-Impero e Russia. Proprio nel periodo immediatamente successivo alla caduta della Repubblica napoletana, sul quale giustamente la storiografia in questi ultimi anni ha spostato l'attenzione, è possibile misurare gli esiti del programma riformistico adottato dalla dinastia borbonica nella seconda metà del Settecento e cogliere la gravità dello scollamento che si venne a creare fra la monarchia e i ceti dirigenti meridionali.