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Sagep editrice
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In-folio (cm. 41 x 30), pp. 25, 36 tavole fuori testo a colori protette da veline esplicative, legatura in mezza pergamena con titolo in oro su tasselli al dorso e al piatto superiore in custodia editoriale. Di questo volume con rilegatura speciale in pergamena sono stati tirati 1000 esemplari numerati e firmati dall'autore, il nostro è il n. 493. Hanno collaborato: Piero Torriti per il saggio critico ed il commento ai disegni Riccardo Bonetti per l'assistenza tecnica e grafica Eugenio de Andreis per la consulenza tecnico amministrativa La Cartiera Ventura per la carta a mano del volume La Legatoria Olivotto per la legatura Cambiaso, Luca. - Pittore e scultore (Moneglia 1527 - Madrid 1585). Scolaro e collaboratore del padre, Giovanni (1495-1577 circa), negli affreschi di pal. Doria (ora prefettura di Genova). Attento all'arte di Perin del Vaga e del Pordenone, ma anche del Beccafumi, il C. addolcì poi le forme segnate dal gigantismo delle proporzioni e da insoliti scorci delle opere giovanili con una personale elaborazione delle esperienze luministiche e cromatiche dei veneti. Di grande importanza fu anche la sua intensa amicizia e collaborazione con G. Alessi e G. B. Castello. Dopo il 1555 creò con feconda invenzione, per palazzi e chiese genovesi, affreschi e dipinti di soggetto sacro e profano, raggiungendo effetti di massima teatralità e, nelle opere più tarde, di solenne grandiosità: Il ratto delle Sabine (Villa Imperiale); Il ritorno di Ulisse (pal. Grimaldi, ora della Meridiana); Resurrezione e Trasfigurazione (S. Bartolomeo degli Armeni); affreschi con scene della vita della Vergine (duomo, capp. Lercari); affreschi con storie e ritratti della famiglia Lercari e storia di Niobe (pal. Lercari, Via Garibaldi), ecc. E ancora sono da ricordare La Pietà, nella chiesa di Carignano, gli intensi notturni (Cristo davanti a Caifa, Madonna della candela a pal. Bianco, varie versioni del Presepe) e i numerosi e incisivi disegni. Nel 1583 fu chiamato da Filippo II per la decorazione dell'Escuriale. Della sua attività di scultore è testimonianza la statua della Prudenza nel duomo di Genova