Acquaforte, 1591, datato in lastra in basso verso il centro, e firmato Carra: in. a sinistra, sul masso. Esemplare nel secondo stato di quattro (o terzo di cinque) con l’excudit dello stampatore Pietro Stefanoni aggiunto lungo il margine inferiore. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione. Il disegno preparatorio di questa incisione si conserva al Louvre, ed è in controparte rispetto all’incisione. Bohn in TIB menziona un altro disegno preparatorio, oggi agli Uffizi che, secondo la sua opinione, doveva essere probabilmente un primo bozzetto per l’incisione, di cui la concezione di base è già formulata ma si riscontra un interesse maggiore per il paesaggio. Presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, si conserva un altro disegno di Annibale, ritenuto da De Grazia copia della parte superiore dell’acquaforte, e modello per un probabile piccolo dipinto devozionale, alla stregua del San Francesco adorante il Crocifisso. Un altro dipinto, della collezione Denis Mahon, mostra strettissime affinità con la stampa. Il dipinto è considerato come autografo del Carracci dallo stesso Mahon, che lo fa risalire al 1586-87, mentre Longhi, nel 1960, lo ha considerato come copia seicentesca derivante proprio da questa acquaforte. De Grazia collega questa incisione al dipinto carraccesco Venere e Adone, oggi al Prado. In particolare nota che le pose di Venere e Amore, e della stessa Maddalena derivano dall’incisione di Agostino modellata sul dipinto del Tintoretto Minerva che allontana Marte dalla Pace e dall’Abbondanza. Ne conclude, dunque, che “se il quadro di Mahon è realmente di Annibale e risale al 1586-1587 circa, la figura della Maddalena che vi compare è presa direttamente dal dipinto del Tintoretto”.Bellisismo esemplare. Etching, engraving, 1591, dated lower center and inscribed on the rock at left: 'Carra. in.'.Example of second state, with the inscription P S F added in the lower margin. A fine impression on contemporary laid paper, trimmed to the platemark, very good conditions. This etching demonstrates Annibale’s interest during the early 1590s in depicting a range of textures and dramatic contrasts of light and dark.Two preparatory studies are mentioned by Bohn in TIB. In her opinion, the one in the Uffizi, inv. no. 18207F was probably an early idea for the print, with the basic conception already formulated but with a greater interest in landscape that was finally reduced in the print. The other drawing in the Louvre, inv. no. 7173, was Annibale's final design for the print, incised for transfer. The print relates most closely to a painting attributed to Pellegrino Tibaldi in the Pinacoteca, Lovere, which probably inspired Annibale's composition. Another related painting is in Sir Denis Mahon's Collection, London, treats a similar composition in the same direction, but in horizontal rathen than vertical format. It is accepted by Mahon and tentatively by Bohlin as Annibale's autograph work, of ca. 1586-87. Longhi consideres the painting a seventeenth century derivation from Annibale’s composition. According to De Grazia, the figure of Magdalene is related to Venus in the painting Venus and Cupid by Annibale, in its turn modeled on the painting by Tintoretto Mars Driven Away From Peace and Abundance, and so, if the Mahon’s painting is actually by Annibale, the figure of Magdalene is inspired to Tintoretto.A very good example. Cfr. Bartsch XVIII, 191, 16; Le Blanc, I p. 606, n. 16; Calvesi -Casale, Le incisioni dei Carracci, pp. 63 - 64, n. 203; TIB, 1996, 3906.014.S2; De Grazia, Le Stampe dei Carracci, p. 232 n.12. Dimensioni 162x220.