Max e Flora

8vo, br. ed. 226pp. A Max basta vederla, quella Rashka appena quindicenne, per rimanerne abbagliato. E dire che finora tutto filava liscio: lui e la sua bella Flora, moglie e amica, complice e amante, sono tornati a Varsavia per procurarsi della ´merceª per la loro fabbrica di borsette ñ in realt‡, carne fresca per il florido bordello che gestiscono a Buenos Aires. Appena arrivati, si sono immersi, come un tempo, nel mondo di via Krochmalna, cuore pulsante del ghetto di Varsavia, sorta di corte dei miracoli, dove, allíinizio del Novecento, aleggia ancora un buon ´odore di birra, mostarda, bagel caldi e pretzelª e trafficano i loro vecchi amici, gente come Meir Panna Acida, Leah Lingualunga, Itche il Guercio e Srulke il Tonto. Ma, come recita un antico detto yiddish, ´dieci nemici non possono fare a un uomo il male che puÚ fare a se stessoª. E cosÏ sar‡ di Max Shpindler, uníaltra delle indimenticabili figure della vasta commedia umana che Singer ha saputo mettere in scena: cinico e donnaiolo, in apparenza pienamente soddisfatto di sÈ e della propria ricchezza, pronto a finanziare un gruppo di anarchici se questo gli consente di far soldi, Max Ë in realt‡ tormentato da dubbi, e da domande a cui non trova risposta, e da tentazioni di morte ñ un tumulto che proprio líincontro con líirresistibile Rashka porter‡ con prepotenza alla luce. Dopo Keyla la Rossa e Il ciarlatano, un terzo, strepitoso inedito del grande scrittore polacco.