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Rare and modern books

Brillat Savarin Anthelme

Physiologie du Goût

Tallone, 1967

150.00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1967
Place of printing
Alpignano
Author
Brillat Savarin Anthelme
Publishers
Tallone
Keyword
Gastronomia, Letteratura francese, Edizioni Tallone
Binding description
*Hardcover
Dust jacket
No
State of preservation
Fine
Languages
French
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

2 volumi in-4° (297x187mm), pp. XXIX, 237, (1) di giustificazione; 259, (1) di giustificazione; brossura editoriale ripiegata color crema con titolo entro filettatura di eguale colore. Camicia cartonata con titolo al dorso e custodia anch'essa cartonata. 8 tavv. ripiegate f.t. con illustrazioni di Grimod de la Reyniere, riprodotte dalle edizioni de l'Almanach des Gourmands degli anni 1803-1812. Lievissimi segni del tempo e d'uso alle custodie. Ottimo esemplare. Edizione talloniana del volume più celebre della storia della letteratura culinaria, impressa in 1.000 copie numerate (n° 872) 'sur vélin blanc pur chiffon des Papeteries Ventura de Cernobbio', appositamente fabbricata e filigranata con il nome di Brillat-Savarin. Introduzione di Pierre Andrieu; il testo è basato, con minime varianti, sull'edizione del 1834. Finito di stampare il 6 settembre 1967. In copertina e al frontespizio sono riprodotti i marchi de 'Les presses de l'Hôtel de Sagonne', a ricordo di quando le officine tipografiche Tallone erano impiantate nell'omonimo palazzo parigino (si tratta tuttavia a tutti gli effetti di un'edizione di Alpignano, con la dicitura 'se vend a Paris chez Jammes, libraire'). Il trattatello, stampato per la prima volta nel 1826 in forma anonima, consiste in una serie di 'causeries' ricche di precetti e di aneddoti relativamente al rapporto tra la gastronomia e i vari popoli; innumerevoli volte ristampato, è senz'ombra di dubbio il più grande classico dell'intera letteratura gastronomica. Brillat-Savarin (Belley, 1755-Parigi, 1826), rappresentante della giurisdizione di Bugey agli Stati Generali, poi esule in Svizzera e negli Stati Uniti e, al suo ritorno, commissario al tribunale di Versailles e Consigliere di Cassazione, fu anche autore di scritti di diritto e di economia politica, tutti oggi eclissati dalla fama del suo capolavoro culinario, la cui immensa fortuna e risonanza anche in àmbiti non a rigore gastronomici è dovuta anche alla piacevolezza e levità dello stile, che intreccia alle ricette estrose digressioni di indubbio pregio letterario e aforismi rimasti celebri ('Dimmi che cosa mangi e ti dirò chi sei'; 'Il destino delle nazioni dipende dal modo con cui si nutrono', etc.). Il libro piacque anche al grande Honoré de Balzac che mediò la titolazione e lo schema della sua 'Fisiologia del matrimonio' proprio dal trattato del grande gastronomo. Pellizzari CXXXVI. Cfr., per le varie edizioni dell'opera, Vicaire, 'Bibliographie gastronomique', p. 119. Bitting, p. 60. Cagle, 98. Crahan, 491. 'Heirs of Hippocrates', 1128. Simon, p. 218. Harrison, 137.
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