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PREMIO ARCHITETTURA CITTÀ DI ODERZO 2002[catalogo,localismo,globalizzazione
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Details
Description
Comune di Oderzo
Ordine degli Architetti della Provincia di Treviso
PREMIO ARCHITETTURA CITTÀ DI ODERZO
VI 2002.
Canova, Treviso 2002,
brossura, 21x21 cm., pp.62,
illustrazioni in bianco e nero,
peso: g.242
cod.2924
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=6049&IDCategoria=54
Il comune di Oderzo e l’Ordine degli architetti Pianificatori Paesaggisti
della provincia di Treviso hanno promosso anche quest’anno, per la sesta
volta, l’assegnazione del premio di Architettura città di Oderzo.
Dal 1997 ad oggi il premio ha riscosso sempre maggiori consensi raggiungendo
l’obiettivo di stimolare e promuovere un dibattito architettonico non fine
a se stesso, ma concretamente legato ai problemi del territorio e alle sue
esigenze e finalizzato anche alla segnalazione di personalità, episodi,
attività o enti che si siano distinti nel campo delle realizzazioni
architettoniche e degli interventi sul paesaggio urbano e rurale del
triveneto.
In particolare il premio oderzo testimonia l’importanza
del dialogo tra le amministrazioni pubbliche e gli architetti senza
dimenticare il coinvolgimento dei non addetti ai lavori che ogni anno
numerosi visitano la mostra dei lavori premiati.
Più di 80 quest’anno gli architetti e gli studi associati che hanno inviato
i loro lavori alla giuria, 5 i premiati : per il progetto del Museo, centro
visite e Antiquarium del Foro di Aquileia lo studio 5+1 Associati; per
l’edificio della nuova sede I.D.S.C e Caritas di Pordenone l’architetto
Stefano Colin, vincitore del premio speciale; per due case private a
Moruzzo, Udine, Gri e Zucchi Architetti Associati (GEZA); per la
riqualificazione del piazzale Monte Re ad Opicina, Trieste gli architetti
Pietro Celli, Fabio Zlatich e Andrea Lutman e infine per gli itinerari
tematici nei Colli Berici lo studio G-Arch.
Il comitato scientifico era composto da Carlo Magnani, Presidente,
Sebastiano Brandolini d’Adda, Fulvio Irace, Jordi Querol Piera,
Presidente dell’ordine degli architetti spagnoli e Vittorio Savi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra dei lavori premiati a
Palazzo Foscolo, i componenti del comitato scientifico hanno tenuto
un dibattito dal titolo Architettura, localismo e globalizzazione.
Molti gli spunti di riflessione su questo tema così attuale, in
particolare quelli offerti dal catalano Querol che con una visione
ottimistica ritiene che non debba esistere una guerra tra localismo
e globalizzazione e che questi non debbano essere visti come il bene
e il male proponendo come soluzione, anche se non immediata e non
facile, quella dell’equilibrio.
Querol ha inoltre chiuso il suo intervento invitando gli architetti
a dialogare sempre più con il politico, con le amministrazioni,
aiutandole a capire come intervenire sul territorio e creando così
delle sinergie indispensabili per ottenere opere in cui l’architettura
possa esprimere il suo valore di arte civile e il suo ruolo collettivo.
Quest’ultimo spunto di riflessione non è stato lanciato casualmente
ad una platea italiana…
valentina valente