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Rusconi/Saraceno,IDEOLOGIA RELIGIOSA E CONFLITTO SOCIALE,1970 De Donato

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Gian Enrico Rusconi, Chiara Saraceno,
IDEOLOGIA RELIGIOSA E CONFLITTO SOCIALE,
De Donato editore, Bari 1970, prima edizione,
brossura editoriale, 21x13cm., pp.297,
peso: g.380

CONDIZIONI DEL LIBRO:
volume in ottime condizioni, ex biblioteca




Indice
7 Conflitto di identità dei giovani cattolici
19 Costanti e variabili nella ideologia cattolica di gruppo
Gruppi istituzionali
35 Crisi d'autorità, crisi di istituzione (Gioventù Studentesca)
40 Alla ricerca di una identità totale
55 Una nuova sensibilità sociale
63 La comunità frantumata
86 La nuova G.S.: restaurazione?
97 Dall'apostolato sociale alla coscienza di classe (Gioventù Aclista)
99 Per un profilo etico-religioso della « base » aclista tradizionale
114 L'evoluzione della coscienza di gruppo g.a.
120 Il conflitto tra il « religioso » e il « politico »
130 Alla ricerca di un modello di azione politica
138 La nuova « coscienza di classe » e i suoi problemi
Gruppi non istituzionali
157 La « comunità » come autodifesa (Gruppo E.)
161 Il « religioso » contro la politica
175 L'apoteosi dei valori primari
190 Dalla comunità alla comunione
197 Il «gruppo» come esperienza di autonomia laicale (Gruppo M.)
197 Struttura del gruppo
201 L'ideologia
215 Tra profezia e politica (Gruppi del dissenso)
216 Oscillazioni ideologiche e organizzative del dissenso
222 Un esperimento anticipatore
225 La crisi culturale della contestazione nella Università Cattolica
229 Le ambiguità della « contro-chiesa » (Assemblea di Contestazione Ecclesiale)
238 Religioso e prepolitico
245 Documenti del dissenso
Appendice
261 Strumenti della ricerca
275 Collaborazioni
277 Questionari



dalle note di copertina:
Nel periodo cruciale 1968-70 i gruppi cattolici giovanili milanesi sono stati soggetti-oggetti
di una crisi culturalee istituzionale che ha la sua dinamica « fuori » dalla pura coscienza
religiosa.
L'evoluzione di tali gruppi infatti si radica nella dinamica conflittuale stessa della società
nel suo complesso, che la capitale lombarda bene rispecchia.
Il « conflitto di identità », le modalità della sua rimozione o soluzione sono le categorie
attraverso le quali gli autori ripropongono la problematica della ideologia religiosa, affrontata
non con l'esegesi di testi ufficiali, ma con materiale diretto, « vissuto » (documenti interni,
interviste, colloqui informali, osservazioni partecipanti ecc.) secondo la metodologia
della ricerca sociale.

I gruppi presi in considerazione coprono rappresentativamente l'intero mondo cattolico
giovanile milanese nelle sue divisioni organizzative (gruppi istituzionali e gruppi spontanei)
e sociali (gruppi con caratteri sociologici borghesi e gruppi di base operaia).
L'identico contenuto religioso formale, trasmesso secondo le tradizionali agenzie e tecniche
di socializzazione, una volta calato nell'esperienza quotidiana della conflittualità sociale si
dirompe secondo linee complesse.
Tanto è equivoca l'idea di una religione « per classe », tanto è falsa la compattezza di una
identità religiosa cheintende interpretare esperienze d'esistenza divergenti.
Da un lato ci sono le esperienze tipiche delle classi medio-borghesi che codificano la loro
ideologia religiosa attorno ai valori del primario (famiglia, amicizia, piccola comunità), ostili
ad ogni concettualizzazione che implichi coscienza e azione sul collettivo nella sua
globalità; dall'altro l'esperienza della classe operaia di cultura cristiana, tesa non solo a
spogliare i contenuti religiosi di ogni funzione politica obiettivamente conservatrice, ma a
trovare in essi una legittimazione per la nuova aggressività.

La faticosa evoluzione dei giovani lavoratori aclisti dalla ideologia tradizionale dell'apostolato
sociale alla coscienza di classe è un documento storico, sociologico e politico di importanza
essenziale per comprendere le tensioni, le contraddizioni e le potenzialità di un vasto settore
cattolico.
Non meno significativa è l'evoluzione, complementare e parallela, di Gioventù Studentesca,
un altro grande gruppo giovanile e milanese, di tipica estrazione piccolo e medio-borghese.
Il passaggio dalla sua primitiva funzione sociale al collasso del 1968 — in concomitanza
con l'esplosione del movimento studentesco — alla sua restaurazione, non è solo documento
di un drammatico momento di crisi dell'autorità e della istituzione tradizionale, ma un modello
di reazioni dell'organismo cattolico in un contesto di crisi sociale.

Le molteplici formule del « dissenso » infine, a partire dalla Assemblea di contestazione
ecclesiale della Università Cattolica, ripropongono materiali interessanti sul nuovo rapporto
tra religione e politica.

Gian Enrico Rusconi è docente di sociologia e autore di La teoria critica della società e di
Giovani e secolarizzazione.
Chiara Saraceno è assistente di sociologia presso l'università di Trento. Collaboratrice
di « Critica sociologica », sta lavorando alla problematica della « condizione femminile ».








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