Saggio di zoologia fossile ovvero osservazioni sopra li petrefatti delle provincie austro-venete con la descrizione dei monti entro ai quali si trovano.

348 p., [1], VIII c. di tav., folio (33 cm), bross. Condizioni : USATO - Stato : Buono, ordinari segni d'uso e del tempo. Altre note : Tommaso Antonio Catullo (1782-1870), bellunese, prima professore di storia naturale e chimica al liceo di Belluno poi, dal 1829, docente di mineralogia, geologia e zoologia all'università di Padova. Come Direttore del Gabinetto di Storia Naturale, assieme al suo assistente, dott. Giandomenico Nardo, si apprestò con grande impegno ad assolvere al compito, affidatogli dalle Autorità Accademiche, di riordinare le Collezioni zoologiche, già catalogate, in modo discontinuo e non scientificamente aggiornato, dal Renier. Fu proprio Catullo ad arricchire in modo consistente le raccolte del Museo geologico con le vaste collezioni personali e l'acquisto di importanti collezioni private. Catullo è tra i primi, se non il primo, ad applicare alle rocce del Veneto - e del Mesozoico in Italia - il metodo paleontologico. Egli mette a confronto le sue conclusioni sia con le successioni proposte dalla scuola werneriana e dai francesi sia con quelle elaborate con metodo esclusivamente litologico dai geologi veneti, tra i quali ad esempio Maraschini che, nel 1824, aveva pubblicato una "cronologia stratigrafica" dei terreni del Vicentino. Nella presente opera, lo scritto oggi più famoso della produzione del Catullo e quello che anche allora gli diede la notorietà, egli adotta il metodo paleontologico per stabilire l'età relativa dei terreni mesozoici. Decine di figure e una dettagliata carta, tutte in litografia. Affascinante frontespizio con piccola cartina finemente incisa (8.5x5.5 cm) delle zone venete-trentine interessate dalla ricerca. Esemplare con buon margine e barbe. Disponibile altra copia, sempre con buon margine, con legatura in m.p. mod. con tassello con titoli in oro al dorso per 600 euro.