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Rare and modern books

Levi, Primo - [Antonicelli, Franco]

“ se questo è un uomo “ di PRIMO LEVI [titolo in copertina del dépliant editoriale]

Francesco De Silva Editore,, 1947

3800.00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italy)

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Details

Year of publication
1947
Place of printing
Torino,
Author
Levi, Primo - [Antonicelli, Franco]
Pages
pp. [4] stampate in rosso e nero, con una fotografia dell’autore e un facsimile di autografo.
Publishers
Francesco De Silva Editore,
Edition
Edizione originale.
Keyword
Narrativa Italiana del '900 Storia
Binding description
autocopertinato a bifolio, illustrato in copertina da un bel disegno di Zinovii Tolkatchev,
First edition
Yes

Description

EPHEMERA Edizione originale. Ottimo esemplare, con i segni della piegatura in quattro parti e un blando restauro di rinforzo lungo la piega orizzontale in prossimità del bordo esterno delle pagine, a fermare un principio di lacerazione senza perdite. Bellissimo manifesto di presentazione del libro di Primo Levi allestito da Francesco Antonicelli: «Editore elegante quanto concreto, Antonicelli fa tutto ciò che può per promuovere “Se questo è un uomo” sul mercato librario e fra i critici letterari: stampa una brochure dove lo presenta come “il libro di uno scrittore nuovo”, insistendo sul valore propriamente letterario — oltre che morale — dell’opera: “Nessun libro al mondo intorno alle stesse tragiche esperienze ha il valore d’arte di questo”». (Domenico Scarpa) -- Impreziosito da un ricchissimo apparato iconografico, il manifesto editoriale presenta a p. [1] il drammatico disegno, non attribuito e stampato in bianco e nero, che vede un gruppo di internati di un campo di concentramento sostare in riga al cospetto di soldati nazisti; ai loro piedi, due cadaveri riversi nella neve; a p. [3] è riprodotta la foto dell’autore su fondo nero, a p. [4] l’autografo della poesia «Schemà», con il celebre verso «Considerate se questo è un uomo» che diede il titolo al libro, stampato in rosso. Preziosismo grafico, questo del verso stampato in rosso, che si aggiunge ad altri dettagli del layout, come l’impiego di font differenti e di diverse misure, l’alternarsi del corsivo, del tondo e del maiuscolo, il titolo ripetuto in ogni pagina sui campitura rossa, a rendere questo dépliant un oggetto tipografico particolarmente bello e significativo del clima culturale in cui esordisce il libro di Levi. -- Oltre all’aspetto grafico, risulta di grande interesse il testo di presentazione del libro, verosimilmente scritto dallo stesso Antonicelli: i dati biografici di Levi si mescolano infatti all’esperienza di prigionia nel campo di concentramento, per fondersi nella prosa del libro: «Primo Levi è un giovane chimico. Arrestato dai nazisti, fu portato nel campo di Fossoli e poi deportato nell’Inferno di Auschwitz. e lì conobbe fino a quale punto un uomo possa essere degradato dalla sua umanità. [.] Primo Levi ha composto questa sua narrazione con la semplicità di chi ha adeguato il ricordo alla misura della realtà patita, ma la sua testimonianza riesce ad essere nello stesso tempo quella di un uomo e di un letterato». -- Il dépliant, che risulta rarissimo, non censito nella «Bibliografia di Primo Levi» curata da Domenico Scarpa, con ogni probabilità fu allestito prima della composizione definitiva del libro: al piede di p. [2] si legge infatti, a caratteri maiuscoli, «volume di pagine 196», quando invece la prima edizione di «Se questo è un uomo» fu stampata su 198 pagine. -- L’IMMAGINE DI COPERTINA. Per nulla noto, la straordinaria illustrazione in copertina si deve all’artista bielorusso Zinovii Tolkatchev. Nato nel 1903, dopo gli studi presso l’Istituto di Belle Arti di Kiev, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si era arruolato nell’Armata Rossa. Nel luglio 1944, i russi liberarono il campo di sterminio di Majdanek, in Polonia, e Zinovii Tolkatchev, su incarico del Dipartimento Politico, documentò attraverso una serie di opere pittoriche le atrocità da lui osservate. Nell’arco di trentacinque giorni, realizzò circa trenta dipinti che costituirono una delle prime rappresentazioni visive dei crimini nazisti. La sua produzione, caratterizzata da un forte impatto emotivo, divenne ben presto un riferimento iconografico imprescindibile della memoria dell’Olocausto. La «serie Majdanek» fu esposta presso il Museo d’Arte di Lublino poco prima dell’inizio del processo contro i comandanti del campo di Majdanek, che ebbe inizio il 27 novembre 1944. L’esposizione ricevette ampia copertura mediatica e, nell’anno successivo, fu presentata in diverse città polacche, dove venne visitata da centinaia di migliaia di persone. Nel febbraio del 1945, le tavole di Tolkatchev furono pubblicate a Varsavia in una tiratura di seimila copie, realizzate con particolare cura editoriale. I testi introduttivi furono redatti in polacco, russo, inglese e francese, e il governo polacco inviò copie dell’opera ai capi degli Stati Alleati, ai ministri di governo e agli ufficiali militari. M. Rajner, «From The Shtetl to The Flowers of Auschwitz and Back: The Creation, Reception and Destiny of Zinovii Tolkatchev's Art», in «Images of Rupture between East and West: The Perception of Auschwitz and Hiroshima in Eastern European Arts and Media» (Heidelberg: Universitätsverlag Winter, 2016), pp. 155-185.
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