Details
Engravers
SILVESTRE Israel
Description
Veduta tratta dalla serie Vues de Rome et de Venise. âSuite de 12 pièces numérotées au bas, à droite. Cette suite est de la plus belle manière de Silvestre. On en connaît deux états.â (cfr. Faucheux, Catalogue raisonné de toutes les estampes qui forment l'oeuvre d'Israel Silvestre). Il Silvestre, incisore e disegnatore, nasce a Nancy nel 1621. Come era consuetudine all'epoca, fece diversi viaggi in Italia per copiare i vecchi maestri e per migliorare le sue abilità con i più grandi maestri. Faucheux fissa le date di questi viaggi, il primo prima del 1640 (Israel non aveva ancora 20 anni), il secondo dal 1643 al 1644 e l'ultimo intorno al 1653. Israel portò con sé molte vedute dell'Italia, quasi tutte incise. Fino al 1659, fece altri viaggi in Francia e in Lorena, da cui trasse molti disegni e incisioni. Il suo stile fu, all'inizio, piuttosto sciolto, ma dal 1643 in poi divenne più raffinato e delicato, acquisendo accuratezza e precisione senza essere asciutto, risultando a volte simile a quello di Jacques Callot o di Stefano della Bella, con i quali ebbe rapporti di amicizia attraverso il suo zio materno e mentore, lâeditore Israël Henriet. Accanto alle testimonianze per la Roma antica mostrò ben presto un grandissimo interesse per la città "moderna", divenendo uno dei precursori del vedutismo - non solo nel campo incisorio - anticipando artisti come Lievin Cruyl e Gaspar van Wittel. à praticamente impossibile fare un inventario completo delle opere di Israël Silvestre, tanto era prolifico l'artista. Ha lasciato numerosi disegni e più di mille incisioni. Tra le sue opere più belle, possiamo tuttavia menzionare le numerose e complesse âpiccoleâ suite (composte da poche tavole) sulle piazze, le chiese e le antichità di Roma. Acquaforte, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia L. E. Faucheux, Catalogue raisonné de toutes les estampes qui forment l'oeuvre d'Israel Silvestre: précédé d'une notice sur sa vie (1857), n. 4.12; F. Baré, Israël Silvestre et sa famille, suivi du catalogue de son oeuvre (1885), n. 980.