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Prints

LAFRERI Antonio

Aquarum Marciae, Tepulae, et Juliae forma, quae nunc S. Laurentij porta uulgo appellatur

1566

1000.00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italy)

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Details

Year of publication
1566
Size
295x420
Engravers
LAFRERI Antonio

Description

Bulino, 1566, firmato e datato in basso al centro: «Ant[onii] lafreri typis Romae Anno sal[utis] ∞ D LX VI». Esemplare nel primo stato di tre, avanti l’indirizzo di Giovanni Orlandi. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “tulipani in uno scudo con stella a sei punte” (Woodeard nn. 124-125), con margini, in perfetto stato di conservazione. Iscritto in basso al centro: «Aquarum Marciae, Tepulae, et Juliae forma, quae nunc S. Laurentij porta uulgo appellatur» [Aspetto [dell’acquedotto] delle acque Marcia, Tepula e Giulia che ora popolarmente è chiamato porta San Lorenzo]. In alto: Imp. Caesar. Divi. Ivli. F. Avgvstvs / Pontifex. Maximvs. Cos. Xii / Tribvnic. Potestat. Xix. Imp. Xiiii / Rivos. Aq¬varvm. Omnivm. Refecit // Imp. Caes. 341 M. Avrelivs. Antoninvs. Pivs. Felix. Avg. Parth. Maxim / Brit. Maximvs. Pontifex. Maximvs / Aqvam. Marciam. Variis. Kasibvs. Impeditam. Pvrgato. Fonte. Excisis. Et. Perforatis / Mon¬tibvs. Restitvta. Forma. Adqvisito. Etiam. Fonte. Novo. Antoniano / In. Sacram. Vrbem. Svam. Perdvcendam. Cvravit // Imp. Titvs. Caesar. Divi. F. Vespasianvs. Avg. Pontif. Max / Tribv¬niciae. Potestat. Ix. Imp. Xv. Cens. Cos. Vii. Desig. Iix / Rivom. Aqvae. Marciae. Vetvstate. Dilapsvm. Refecit / Et. Aq¬vam. Qvae. In. Vsv. Esse. Desierat. Redvxit. Costruita in età augustea (5 a.C.), in origine la porta aveva un solo fornice monumentale e consentiva il passaggio, sopra la via Tiburtina, degli acquedotti delle acque Marcia, Pepula, e Iulia. Tra il 270 e il 282 d.C. fu inglobata nelle mura Aureliane. Come accade spesso per gli archi antichi, anche questa stampa presenta l’intera struttura dell’arco, anche se nel Cinquecento, come s’è visto, gli archi erano almeno in parte interrati» (cfr. Marigliani, Lo splendore di Roma nell’Arte incisoria del Cinquecento). L’opera appartiene allo Speculum Romanae Magnificentiae, la prima iconografia della Roma antica. La lastra figura nell'Indice del Lafreri al n. 197, descritta come Porta di san Lorenzo antichamente detta Aquedotto dell’aqua Mar­tia Lo Speculum ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri (Lafrery). Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Roma antica e moderna. Le stampe potevano essere acquistate individualmente da turisti e collezionisti, ma venivano anche acquistate in gruppi più grandi che erano spesso legati insieme in un album. Nel 1573, Lafreri commissionò a questo scopo un frontespizio, dove compare per la prima volta il titolo Speculum Romanae Magnificentiae. Alla morte di Lafreri, due terzi delle lastre di rame esistenti andarono alla famiglia Duchetti (Claudio e Stefano), mentre un altro terzo fu distribuito tra diversi editori. Claudio Duchetti continuò l’attività editoriale, implementando le lastre dello Speculum con copie di quelle “perdute” nella divisione ereditaria, che fece incidere al milanese Amborgio Brambilla. Alla morte di Claudio (1585) le lastre furono cedute – dopo un breve periodo di pubblicazione degli eredi, in particolare nella figura di Giacomo Gherardi - a Giovanni Orlandi, che nel 1614 vendette la sua tipografia al fiammingo Hendrick van Schoel. Stefano Duchetti, al contrario, cedette le proprie matrici all’editore Paolo Graziani, che si associò con Pietro de Nobili; il fondo confluì nella tipografia De Rossi passando per le mani di editori come Marcello Clodio, Claudio Arbotti e Giovan Battista de Cavalleris. Il restante terzo di matrici della divisione Lafreri fu suddiviso e scisso tra diversi editori, in parte anche francesi: curioso vedere come alcune tavole vengano ristampate a Parigi da Francois Jollain alla metà del XVII secolo. Diverso percorso ebbero alcune lastre stampate da Antonio Salamanca nel suo primo periodo; attraverso.