Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Prints

OLIVIERI Bernardino

Carta della Sabina

1802

800.00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
1802
Place of printing
Roma
Size
520 X 440
Engravers
OLIVIERI Bernardino

Description

Carta geografica della Sabina. Dal punto di vista tecnico è tracciato il reticolato geografico con maglie rispondenti a 10' di latitudine per 10 ' di longitudine. Orografia a monticelli con tratteggio a luce obliqua, abitati rappresentati in pianta, strade e confini. La carta è arricchita da una cornice e da decorativo cartiglio in cui è riportato il titolo della stessa. ' ' Le coordinate geografiche della carta derivano ancora dalle misurazioni effettuate da Maire e Boschovic per quella dello Stato pontificio da loro pubblicata nel 1755 ed anche le variazioni topografiche sono impercettibili. ' Stampata a Roma presso la Calcografia Camerale, è incisa da Bernardo Olivieri. Appartiene ad una sorta di “atlante” delle provincie dello Stato della Chiesa; stampate singolarmente, non furono mai raccolte con un frontespizio. Una delle 3 carte che sono dedicate al Lazio. “È una fine incisione in rame e comprende tutta la Sabina quale s’intende anche oggidì. È orientata col nord in alto, è graduata, ed ha già l'aspetto di una carta moderna. Se si confronta con le carte subito precedenti, si rimane meravigliati per il grande progresso. Già il rilievo prelude al moderno tratteggio, e la rappresentazione si va cambiando da prospettica in convenzionale. I Monti Sabini con tutte le principali diramazioni, parte dei Monti Reatini e la catena compresa tra le basse valli del Turano e del Salto, sono disegnati, in questa carta, assai giustamente. Il disegno dell'idrografia si può dire perfetto; lascia un po' a desiderare soltanto la rappresentazione dei laghi reatini. I centri non sono disegnati più con le casette, bensì in pianta, anche i minori; vi sono tutti, e con essi anche numerose osterie, casali, chiese e ville isolate. Inoltre, non mancano né le strade principali, né quelle secondarie, differentemente da quanto si riscontra in tutte le carte precedenti, che ne sono poverissime. I toponimi sono corretti. Questa carta, disegnata su rilievi appositamente eseguiti, sebbene sia basata, per il disegno generale, sulla carta dei PP. Maire e Boscòvich, deve considerarsi come originale” (cfr. R. Riccardi, La cartografia della Sabina nei secoli XVI, XVII e XVIII, 1923, pp. 380-381). “Nella figurazione, in basso, a destra in un paesaggio campestre, una figura femminile con in mano un grappolo d'uva, poggiata sopra un cippo che reca il titolo "Carta della Sabina, Roma MDCCCII" ed uno stemma sormontato da cappello vescovile. All'esterno della cornice neoclassica, in basso, a destra "Bernard." Olivieri inc.", al centro "Presso la Calcografia Cam." Orientazione ai quattro lati con doppia denominazione dei punti cardinali. In ogni lato della carta la scritta "Miglia d'Italia di 10 per quadrato". Margine graduato, reticolato geografico. La Sabina come anche l'Umbria, nelle antiche carte geografiche, è sempre stato un territorio indefinito, una regione "introvabile". Nell'età moderna, per Sabina, si intende il territorio ad occidente e a sud dei Monti Sabini e della Piana di Rieti fino alla sponda sinistra del Tevere, identificabile, storicamente, con la diocesi di Magliano e con le terre soggette all'Abbazia di Farfa. Nel periodo della Repubblica Romana (1798-1799) Rieti e la Sabina entrano a far parte del Dipartimento del Clitunno con capoluogo Spoleto. Nel 1809 con l'occupazione napoleonica Rieti e la Sabina vanno a far parte del Dipartimento del Tevere (dal 1810 Dipartimento di Roma). Nel 1816 con la restaurazione del potere papale e la divisione dello Stato Pontificio in delegazioni apostoliche, la Sabina diventa delegazione, con i distretti di Rieti, che diviene capoluogo e Poggio Mirteto. Nel 1850 la Sabina formò insieme a Perugia e Spoleto la Legazione dell'Umbria. La tavola della Sabina è una derivazione della carta dello Stato della Chiesa del Boscovich. L'orografia è assai schematica, viene riportato solo il monte Pennicchio. La rete idrografica è dettagliata e precisa, indicati con il proprio nome dive. Cfr.
Logo Maremagnum en