Grande carta dello Stato della Chiesa con la Toscana, in due fogli ancora da unire, pubblicata da Johannes Covens e Cornelis Mortier e tratta dall'Atlas nouveau, contenant toutes les parties su Monde, ou sont exactement remarquees les empires, monarchies, royaumes, etats, republiques, &c. Par Guillaume de l'Isle. ' Premier Geographe de sa Majeste. Ad Amsterdam, Chez Jean Covens & Corneille Mortier, sur le Vygendamm, circa 1740. La tavola fu pubblicata inizialmente da Pierre Mortier nel Nouveau Théâtre d'Italie. stampato ad Amsterdam nel 1704-1705, e successivamente nel 1724 dall'editore R. C. Alberts. Questa edizione è stampata dai suoi eredi Johannes Covens e Cornelis Mortier. “Graduata ai margini di 5' in 5', va da 41° 20' a 44° 50' lat. e da 35° 30' a 39° 02' long. È orientata sui quattro lati, all'interno della cornice. Le scale, disegnate in alto fuori dal quadro, sono di cinque tipi (in miglia comuni d'Italia, Firenze, Roma, Francia e Germania). Deriva dalla carta di Nicolas Sanson, pubblicata nel 1647. [.] Pare emergere, quale prima preoccupazione, quella di riportare il più alto numero di toponimi di centri abitati, per i quali vengono sacrificati quelli dei corsi d'acqua minori pur mantenendone il disegno del reticolo. Di facile lettura sono i confini politici, disegnati con una linea tratteggiata e più marcata. Il pregio maggiore della tavola sta tuttavia nel raffigurare la rete viaria con le località più importanti lungo i percorsi (per il territorio che ci riguarda si notino la Via Flaminia, che da Narni porta a Terni- Strettura-Spoleto-Foligno, e la strada Foligno-Perugia). La scritta Ombrie è fatta sinonimo di Duché de Spolète, escludendone come sempre il territorio di Perugia” (cfr. "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", p. 132). “Nel decorativo cartiglio, ornato, con tralci di frutta e putti alati che sorreggono una tiara vescovile, la personificazione di Santa Romana Chiesa con i santi Pietro e Paolo, il titolo "Estats de l'Eglise et de Toscane. Dressé sur les Lieux et Mis au iour a Amsterdam par Pierre Mortier Avec Privilege". In basso, a sinistra, la scala di 60 miglia comuni d'Italia pari a 163 mm, di 60 miglia di Francia pari a 154 mm, di 60 miglia di Roma pari a 130 mm, di 15 linee comuni di Francia pari a 122 mm, di 7,5 linee comuni di Germania pari a 81 mm. All'esterno del margine, al centro dei due fogli uniti, la scritta "Estat du Gran Duc de Toscane e Estats de l'Eglise. Dressé sur les Lieux par N. Sanson Geographe du Roi". Di seguito le scale di 30 miglia comuni d'Italia pari a 81 mm, di 32,5 miglia di Francia pari a 81 mm, di 37,5 miglia di Roma pari a 81 mm, di 10 linee comuni di Francia pari a 81 mm, di 7,5 linee comuni di Germania pari a 81 mm. Carta con graduazione e orien- tazione nei margini, rose dei venti molto schematiche, con il nord in alto. Tratta da "Nouveau Theatre d'Italie, ou Description Exacte de ses Villes, Palais, Eglises & c. et les Cartes Geographiques de toutes ses Provinces. Tome second. Contenant l'Etat Ecclesiastique ou de l'Eglise". Questa carta pubblicata dal Mortier è un rifacimento di maggiori dimensioni dell'opera di analogo soggetto, del geografo francese Nicolas Sanson d'Abbeville, pubblicata nel 1647, come indica la scritta riportata nel margine superiore della stessa. Molti sono i toponimi che indicano i centri abitati. L'idrografia è assai particolareggiata, in special modo per i corsi d'acqua più importanti, indicati con il proprio nome, ma senza trascurare anche i più piccoli. L'orografia mostra tutta la dorsale appenninica indicata col proprio nome e solo altri due monti vengono indicati col proprio nome: Monte Vittore (Vettore) e Monte Guasco nel promontorio di Ancona. Ben indicata è la rete viaria principale: per il territorio umbro la Via Flaminia e la strada che collega Foligno a Perugia. Evidenziati i confini di stato con una linea tratteggiata, mentre quelli interni con linea puntinata. Quella che . Geographical map taken from the collection of maps published by Johannes Covens and Cornelis Mortier, taken from the ' Atlas nouveau, contenant toutes les parties su Monde, ou sont exactement remarquees les empires, monarchies, royaumes, etats, republiques, &c. Par Guillaume de l'Isle. Premier Geographe de sa Majeste. A Amsterdam, Chez Jean Covens & Corneille Mortier, sur le Vygendamm, ' circa 1740. Johannes Covens (1697-1774) was a Dutch geographic publisher based in Amsterdam. He is best known for his collaboration with fellow publisher Cornelis Mortier (1699-1783). Pierre Mortier the Elder (1661-1711) had obtained a privilege in 1690 to distribute the works of French geographers in the Netherlands. After his widow continued the business for several years, Cornelis took over in 1719. In 1721, Mortier forged a partnership with Covens, who had recently married Cornelis’ sister. They published under the joint name of Covens & Mortier. ' In 1774, upon the death of his father, Johannes Covens II (1722-1794) took over his father’s share. In 1778, the company changed its name to J. Covens & Zoon, or J. Covens & son. Covens II’s son, Cornelis (1764-1825), later inherited the business and brought Petrus Mortier IV back into the fold. Petrus was the great-grandson of Petrus Mortier I. From 1794, the business was called Mortier, Covens & Zoon, or Mortier, Covens, & Son. The business specialized in publishing French geographers including Deslisle, Jaillot, and Sanson. They also published atlases, for example a 1725 reissue of Frederik de Wit’s ' Atlas Major ' and an atlas, with additions, from the works of Guillaume Delisle. There were also Covens & Mortier pocket atlases and town atlases. The company profited from acquiring plates from other geographers as well. For example, the purchased Pieter van der Aa’s plates in 1730. Finally, they also compiled a few maps in house. At their height, they had the largest collection of geographic prints ever assembled in Amsterdam. Copperplate with original colouring, very good condition. ' Cfr. F. Ronca - A. Sorbini (a cura di), Le antiche terre del Ducato di Spoleto. I territori di Spoleto e Terni nella cartografia dei secoli XVI-XIX, 2005, pp. 132-133, n. 52.