Il genio di Salvator Rosa; a destra l'artista seduto a terra, con un braccio appoggiato su una cornucopia rovesciata, circondato da figure allegoriche tra cui Libertà, Pittura e Vizio. Acquaforte con puntasecca, circa 1662, firmata in basso a destra Salvator Rosa. Esemplare nel terzo stato finale, con il tratteggio sulle nuvole di fumo. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana non leggibile, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione. “Riprendendo liberamente la composizione del Genio di Giovanni Benedetto Castiglione, di impianto più semplice, dominata dalla sola figura centrale, Salvator Rosa ha realizzato in questa incisione il suo manifesto del genio di un artista, codificandone nell'iscrizione le qualità morali legate all'ideale della filosofia stoica di uomo libero e giusto, noncurante della ricchezza e della morte. Wallace ha studiato in modo approfondito l'iconografia di questa stampa e le sue fonti, tra le quali le più importanti sono l'Iconologia del Ripa, e la Hierogliphyca di Pierio Valeriano. Il Genio, nudo e seduto come quello del Castiglione coronato di edera, è raffigurato mentre offre il suo cuore alla Sincerità, una donna con una colomba in mano; dietro di lui la Libertà sta per mettergli un berretto frigio. Il Genio appare stoicamente indifferente tanto alle ricchezze con il braccio sinistro regge una cornucopia rovesciata, che alla morte, simboleggiata dal sepolcro, dai cipressi e dal fumo che esce dallo stamnos. Sulla sinistra, in ginocchio, vi è la Pittura, che sostiene un quadro e ha la tavolozza ai suoi piedi; al centro il personaggio togato con un libro e la bilancia in mano è la raffigurazione dello Stoicismo, al cui credo il Rosa cercò di attenersi per tutta la vita, ed infine il satiro sulla sinistra è la Poesia satirica raffigurata con le sue componenti dionisiache. L'incisione, realizzata nel 1662, risente di una forte ispirazione classica, particolarmente evidente nella figura del Genio, atteggiato come un dio fluviale dell'antichità, e della Pittura, che copia un astante nella Trasfigurazione di Raffaello. Si conoscono vari disegni preparatori per questa incisione; il modellino definitivo, con l'immagine in controparte, è conservato nell'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (inv. FC. 124795)” (cfr. S. Massari, Tra Mito e Allegoria, p. 456). Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XX.277.24); Wallace, The Etchings of Salvator Rosa (113.III); S. Massari, Tra Mito e Allegoria, pp. 456-57, n. 175; Gori Gandellini, 1815, XIII, p. 319, n. XV; Le Blanc, 1858, III, p, 360, n. 25; Rotili, 1974, pp. 222-23, n. e fig. 103; Mahoney, 1977, I, pp. 567-71, n. 65.14-18, n. 38.5; Costamagna, 1981, n. 151. The genius of Salvator Rosa; right, the artist seated on the ground, one arm resting on an inverted cornucopia, surrounded by allegorical figures including Liberty, Painting, and Vice. Etching with drypoint, ca. 1662, signed lower right Salvator Rosa. Example in the final third state, with hatching on the clouds of smoke. Magnificent proof, rich in tone, printed on contemporary laid paper with unreadable watermark, trimmed to copperplate, in excellent condition. Liberally based on the composition of Giovanni Benedetto Castiglione's Genius, of simpler layout, dominated by the central figure alone, Salvator Rosa has realized in this etching his manifesto of an artist's genius, codifying in the inscription the moral qualities linked to the ideal of Stoic philosophy of a free and just man, heedless of wealth and death. Wallace has extensively studied the iconography of this print and its sources, the most important of which are Ripa's Iconologia, and Pierius Valerian's Hierogliphyca. The Genius, naked and seated like Castiglione's crowned with ivy, is depicted offering his heart to Sincerity, a woman with a dove in her hand; behind him Liberty is about to put a Phrygian cap on him. The Genius appears stoically indifferent both to riches with his left arm holding an inverted cornucopia, and to death, symbolized by the tomb, the cypress trees, and the smoke rising from the stamnos. On the left, kneeling, is Painting, which holds a painting and has a palette at its feet; in the center, the toggled figure with a book and scales in his hand is a depiction of Stoicism, to whose creed Rosa tried to adhere throughout his life, and finally, the satyr on the left is Satirical Poetry depicted with its Dionysian components. The work, made in 1662, is influenced by a strong classical inspiration, particularly evident in the figure of the Genius, posed as a river god of antiquity, and Painting, copying a bystander in Raphael's Transfiguration. Several preparatory drawings for this engraving are known; the final model, with the image in counterpart, is preserved in the Istituto Nazionale per la Grafica, Rome (inv. FC. 124795) Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XX.277.24); Wallace, The Etchings of Salvator Rosa (113.III); S. Massari, Tra Mito e Allegoria, pp. 456-57, n. 175; Gori Gandellini, 1815, XIII, p. 319, n. XV; Le Blanc, 1858, III, p, 360, n. 25; Rotili, 1974, pp. 222-23, n. e fig. 103; Mahoney, 1977, I, pp. 567-71, n. 65.14-18, n. 38.5; Costamagna, 1981, n. 151. Cfr.